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Il futuro delle Coppe europee e le finali di Milano 2015.

Nelle scorse settimane diversi blog rugbistici hanno pubblicato articoli riguardo la situazione delle coppe europee. SPQRnews (il sito internet che accompagna la rivista cartacea e elettronica), come sua politica interna, preferisce scrivere più di fatti e meno di speculazioni o lasciare spazio a “indiscrezioni” alquanto improbabili.

Quello che SPQRnews ha fatto é di contattare cinque delle sei Federazioni: italiana, gallese, scozzese, irlandese, francese oltre la stessa ERC, organo creato da queste federazioni (e quella inglese) per gestire le due coppe europee, la Coppa Europa (anche conosciuta come Heineken Cup) e la Coppa Challenge (Amlin Challenge Cup). Questo oltre a partecipare a un paio di eventi e poter parlare personalmente con le persone impegnate nelle negoziazioni in prima persona.

Filippo Vezzosi, Edoardo Candiago, Marco Bortolami, Antonio Pavanelli, Gabriel Pizarro and Paul Griffen 7/10/2013

Le sei squadre italiane impegnate nelle coppe europee 2013-2014. Foto: ERC.

Per chi ancora non conoscesse la situazione, vi é una divisione nello scenario europeo creato dalle squadre della Premiership Rugby inglese e della LNR francese (che include squadre dei prime due campionati francesi: Top14 e Pro D2). Costoro hanno pubblicizzato ai media la loro volontà di creare due nuove competizioni europee al posto delle due presenti. Inoltre queste squadre si sentano contrattualmente libere di farlo dal momento che circa un anno fa hanno dato il preavviso all’ERC che terminavano il loro impegno con essa.

Dall’altra parte ci sono le federazioni: quelle delle “celtiche” Irlanda, Scozia e Galles più l’Italia ma anche quella francese che hanno anche avuto, almeno a parole, il sostegno dell’IRB, l’organo mondiale. Più defilata la posizione della federazione inglese.

Il problema non é nuovo e, difatti, il nostro collaboratore Duccio Fumero, proprio nel primo numero di SPQeR, del 22 dicembre 2012, in un bellissimo articolo ci raccontava di queste divisioni e delle negoziazioni a venire. Leggendolo ci chiarisce che in anno non é stato fatto alcun progresso nelle negoziazioni, anzi c’é stata una rottura. Nel frattempo l’ERC ha anche dato l’incarico a un mediatore, l’avvocato canadese Graeme Mew, ma il problema é che il tavolo negoziale pare essersi rotto e che i club inglesi e francesi hanno fatto sapere pubblicamente che loro non saranno più presenti a incontri dell’ERC.

La volontà da parte della Premiership Rugby e LNR é staccarsi dal controllo delle federazioni e avere le coppe europee gestite dai club. A rendere forte la posizione anglo-francese é un contratto molto ricco con BT, compagnia telefonica britannica. Nessuno ha comunque l’interesse a creare due campionati alternativi in Europa, ne BT, ne le squadre anglo-francesi ne l’ERC e, pertanto, ci si aspetta che vi sia, prima o poi, un accordo tra le parti in lotta.

I club hanno quindi annunciato la creazione di una “Rugby Champions Cup“, ma a parte il nome hanno detto poco di più. Sarebbe una coppa in cui partecipano 20 squadre (invece delle attuali 24 della Coppa Europa): 6 dalla Premiership inglese, 6 dalla Top14 francese e 6 dalla Pro12 (in cui partecipano le due squadre italiane di vertice). Ci sarebbe poi la seconda coppa, ma ulteriori dettagli sono ancora mancanti.

Non possiamo pensare che i club in rottura non prevedessero una resistenza da parte delle federazioni a lasciare la propria creazione; che forse pensassero che squadre come quelle italiane, gallesi, scozzesi e irlandesi, che sono gestite dalle proprie federazioni o che comunque dipendono molto finanziariamente dalle proprie federazioni, gli seguissero in questa impresa? La struttura commerciale delle squadre celtiche (includiamo l’Italia) é molto diversa da quella dei club inglesi e francesi, completamente votati al mercato, sponsor e investitori. Quella delle celtiche viene regolata dalla federazioni  principalmente per due ragioni: 1) l’implosione dei campionati domestici, che non possono sostenere un professionismo come quello inglese, dovuto all’esiguo mercato interno (numero di abitanti esiguo per Galles, Scozia e Irlanda) e, 2) l’interessamento da parte della federazione per avere un campionato di buon livello in cui possano giocare i propri giocatori per avere delle rappresentative nazionali competitive.

Quindi la resistenza di queste federazioni era da prevedersi, ma lo era anche quella delle federazioni francese e inglese (anche se questa é forse stata un po’ silenziata dal lucroso contratto BT), perché nessuna federazione vorrebbe vedersi sottratta una competizione famosa in tutto il mondo rugbistico e che porta molti soldi nelle tasche dei movimenti nazionali.

Forse il vero motivo é quello di far cadere l’ERC, almeno cosî come la conosciamo? l’ERC creatura delle stesse federazioni, sebbene nel suo seno vi siano anche due rappresentanti dei club, uno per Premiership Rugby e l’altro per la LNR.

Oppure é solo per ottenere una suddivisione dei profitti delle due competizioni europee maggiormente favorevole a inglesi e francesi a scapito delle quattro nazioni del pro12? Il desiderio di limitare la competizione maggiore a sole 20 squadre, non é anche il desiderio di escludere alcune squadre celtiche dalla divisione dei profitti.

Quindi si direbbe che alla fine tutte le parti devono parlarsi e trovare un accordo, nessun giocatore, ma anche nessuna squadra, ha l’interesse che queste coppe scompaiano, ne perderebbero a livello economico ma anche di visibilità. Quindi ci si aspetta che alla fine vi sia un accordo, come é già avvenuto nel passato. Il vero problema, che si tende a tacere nei comunicati ufficiali, é il contratto con BT che le squadre inglesi hanno già firmato, apparentemente vendendo i diritti di trasmettere le partite delle squadre inglesi. Da parte sua, l’ERC ha un contratto con Sky Television.

Se si trovasse l’accordo qualcuno ci deve rinunciare al contratto firmato, e i club inglesi non vogrrebbero essere loro quelli a rimetterci dopo aver spuntato un contratto tanto ricco con la compagnia di telecomunicazioni. Però questi possono solo puntare a defezioni di squadre celtiche, ma come detto non é cosî semplice per queste squadre andarsene senza il benestare delle proprie federazioni, senza parlare delle possibilità di queste federazioni di escludere i giocatori che facessero parti di tali squadre di far parte delle squadre nazionali.

Gabriel Pizarro, Antonio Pavanelli, Marco Bortolami, Edoardo Candiago, Filippo Vezzosi and Paul Griffen 7/10/2013

L’ERC ha venduto i diritti a Sky. La Premiership Rugby a BT. Come risolvere il conflitto? Foto: ERC.

Il movimento rugbistico italiano rischia di perderci se un accordo non venisse trovato o se per arrivare a un accordo venissero cancellati impegni già presi. Difatti, nel 2015, Milano é la città scelta per ospitare la finale delle due coppe (proprio nell’anno dell’Esposizione Universale). Quella sarà la 20 edizione della Coppa Europa e sarebbe la prima volta che le finali europee sarebbero ospitate  in territorio italiano.

Alla fine della settimana pubblichiamo un altro articolo che include le testimonianze raccolte e gli ultimi sviluppi, se ve ne saranno, sul tema.

 


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