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KO e matti all’Hurricane: il Mondiale dei massimi e il primo titolo italiano.

L’alfiere nel colbacco, ovvero quando sangue sulla scacchiera non è un eufemismo. L’International Chessboxing Show come l’ho visto io.

Articolo di Stefania D’Agostino.

Che grande serata all’Hurricane, finalmente  un evento di Chessboxing da gustare dal vivo con gli occhi, con la pancia e con le orecchie!

_E2S1900-BassaTutto è pronto già dalla mattina. Prima dell’inizio non solo viene provata la scacchiera elettronica (mi son fatta umiliare da Sergio Pagano per testarla!) ma anche il tempo che ci vuole a posizionarla dentro e fuori dal ring durante i match, si decide da quale lato debbano salire i chessboxer (annoso problema!),  i tecnici danno gli ultimi ritocchi alla presentazione mentre in un fragoroso sottofondo rock le band provano i suoni.

Gli atleti arrivano con calma, si salutano con vigorose strette di mano e pacche sulle spalle. Alcuni si conoscono, altri no ma tutti conoscono Volfango Rizzi. Makarov, peso medio, gli regala un colbacco fatto in casa … si, perché quello che spiega in un inglese colorito è che l’animale che ha donato controvoglia la sua pelliccia per il cappello lo ha ucciso lui. Mentre lo squadro dalla testa ai piedi penso che probabilmente lo ha steso con un pugno!

Ma non c’è molto tempo per familiarizzare, si abbassano le luci: si comincia!

_E2B1807-bassaIo vengo precettata alla cassa (Eh?!? La cassa?!?? Moi?! No problem, per loro fortuna di voli verso uno stato senza estradizione a quell’ora non ce n’è!) e dalla mia nuova postazione ho le mie piccole piacevoli sorprese a cominciare da Diana Maftei, tostissima chessboxer; Matteo Zoldan, uno dei presentatori della serata; e Giuseppe Dimasi, sponsor dell’evento e co-organizzatore insieme a Volfango, che è  accompagnato da un ospite veramente speciale….eh, già….perché come una visione a un pastorello mi appare Francesco Acatullo. Che dire…

Giuseppe Dimasi con Nikolay Sazhin.

Giuseppe Dimasi con Nikolay Sazhin.

Seguo la competizione cercando di non fare danni irreparabili. Aprono  le danze Makarov e Sanfelice (di nome e di fatto visto che vincerà l’incontro).  Mi rallegro della  vittoria di Daniele Rota contro Di Lauro (che botte ragazzi!) poi c’è Gianluca Sirci con il suo avversario Lars Bjorknas dall’aria hipster che, dopo aver boxato, alla scacchiera inforca gli occhiali da vista: vincerà comunque Gianluca. Ed ecco anche l’incontro fra Filippo Gubbini e Gianpiero Sportelli che è una danza di tecnica e velocità, bello a vedersi e sentirsi….”alfiere in h6!” grida qualcuno inascoltato dal pubblico. Finirà pari.

Tanta foga negli incontri mi conferma quanto detestino perdere gli scacchisti durante il gioco!

Spettacolo nello spettacolo le esibizioni in più momenti della serata di Emanuela Suanno,  mentre l’hard rock dei Bomber e delle scatenate Checkmate! ci accompagna come un tamburo in battaglia.

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_E2B2091-bassaL’ultimo importantissimo  incontro è quello fra Leveque e Sazhin … due colossi motivati e per niente propensi a cedere terreno all’altro. Il primo ci mette cuore e preparazione, il secondo lo manda al tappeto con una sventola invisibile uguale a quella che probabilmente ha accoppato l’animale da colbacco … il titolo mondiale resta in Russia, peccato.

Alla fine dello show mi resta la sensazione di aver assistito a qualcosa di veramente unico e speciale.

Spero di non dover aspettare troppo prima di rivedere tutti sul ring, soprattutto Diana che sta in cima alla mia personale lista del “mi manca, ce l’ho”!!

A notte fonda si torna tutti a casa contenti  avvolti in una nebbia complice e  surreale.

(Ma alfiere h6 era poi una buona mossa?!)

 

Articolo di Stefania D’Agostino. Fotografie di Fabio Salmoirago.

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Cronaca e altre fotografie in questo articolo sul sito della FISP.