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La bandiera italiana scomparsa.

Il 25 giugno 2015 si è conclusa la III edizione del Norway Chess Classic, due giorni dopo è iniziato il 43º Sparkassen Chess Meeting che si gioca a Dortmund.

E Fabiano Caruana è l’unico scacchista a competere in entrambi: ha terminato il torneo in Norvegia e subito si è recato in Germania.

Cos’è cambiato quasi da un giorno all’altro?

La bandiera.
Sì, come eravamo abituati da quasi un decennio, quando giocava Fabiano Caruana, se gli organizzatori le mettevano, vedevamo al suo fianco una bandiera tricolore, verde-bianco-rossa. E c’era anche in Norvegia, posizionata lì sul lato del tavolo, e poi seguita dal nome e cognome del Fabiano nazionale.

Passano un paio di giorni ed eccoci al primo turno del torneo di Dortmund. Cos’è cambiato?

La bandiera italiana non c’è più.

Sapevamo sarebbe accaduto prima o poi visto che Fabiano aveva scelto di tornare a giocare rappresentando la federazione statunitense anche se forse non ce lo aspettavamo così presto; tanto più che Fabiano aveva un contratto con la FSI, la Federazione Scacchistica Italiana, valido sino alla fine del 2015. Non sapevamo quale procedura avessero deciso di seguire: hanno utilizzato quella “d’urgenza”, quella che costa di più, che porta più introiti alla FIDE per poter fare il cambio di federazione.

Fabiano, che ha doppia nazionalità statunitense e italiana, gioca il torneo di Dortmund come rappresentante degli Stati Uniti d’America. Il torneo di Stavanger sarà quindi ricordato come l’ultimo torneo in cui Fabiano ha rappresentato l’Italia (sino magari al prossimo cambio di federazione).

Un giocatore professionista, e una persona libera, certamente ha il diritto di scegliere della propria carriera e proprio futuro personale. Quello che è certo è che l’Italia ha perso un grande mezzo di propaganda degli scacchi, una possibilità di far breccia coi mezzi d’informazione per far parlare anche un po’ di scacchi.

Se ne va anche un po’ l’orgoglio nazionale dei tifosi scacchisti italiani che, guardando la classifica mondiale, potevano vedere la bandiera italiana posizionata lì in alto, appena dietro al Campione del Mondo, oppure che vedevano il tricolore apparire nelle classifiche dei grandi tornei, quelli in cui solo pochissimi tra i migliori scacchisti al mondo riescono a partecipare. Certamente ai giovani italiani che si avvicineranno agli scacchi mancherà lo stimolo di vedere quel tricolore nelle classifiche mondiali o dei tornei più importanti al mondo; una fonte d’ispirazione e d’emulazione in meno.

Indubbiamente Fabiano ha nazionalità italiana ed è italiano, checché ne abbiano detto e scritto diversi appassionati di scacchi nel corso degli anni, e rimarrà comunque il beniamino, in campo internazionale, di molti scacchisti italiani. Sarà un peccato però non vedere quella bandiera tricolore accompagnare il suo nome, oppure essere posizionata a lato della sua scacchiera; soprattutto ora che Fabiano si è conquistato la qualificazione al Torneo dei Candidati del 2016, il torneo di 8 giocatori il cui vincitore può poi sfidare il Campione del Mondo.

Giocherà, da oggi in avanti, con la bandiera stelle e strisce a fianco; comunque i suoi tifosi non mancheranno di sostenerlo e sperare di vedere le sue vittorie e sue ardite manovre sulla scacchiera. Noi gli auguriamo il meglio per la sua carriera professionale e speriamo di vederlo trionfare in più occasioni possibili, sperando anche che sia lui il prossimo sfidante al campione mondiale; ma certo ci mancherà quella bandiera tricolore che lo accompagnava.

 

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