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La teoria del treno al volo. Racconto di Stefania D’Agostino.

Si, perché quando hai i minuti contati le distanze aumentano e il tempo si accorcia….sarà una delle leggi di Murphy!

Arrivi già trafelata in metro e l’attesa è di 7 minuti (no, dico….7 minuti per chi è in ritardo è un’eternità!).

Arrivi alla stazione di cambio e non ricordi più la direzione quindi con aria dignitosamente supplichevole chiedi informazioni…ovviamente incappi nella signora svagata di turno che per fare mente locale ripercorre tutte le tappe della sua confusa vita…la molli su due piedi che ancora farnetica e chiedi ad un’altra….tutta imbacuccata e lo sguardo basso ti viene anche il repentino dubbio che potrà non rispondere. Invece no, lei lo sa! Sa qual è la direzione. “Segua me, ci vado anch’io”. Siiii….ok calma, sciogli i muscoli delle gambe e prepara lo scatto felino.

All’apertura delle porte schizzi via di corsa peggio che se avessi visto Berlusconi in mutande! Ma quanto cavolo ci vuole per emergere da questa metro…ma soprattutto dove stanno i binari?!

Correndo leggi segnaletica e cartelli vari….dove indicano le Frecce? Poi in fondo al tunnel una luce…lui…chiunque sia ha un cappello da ferroviere: “Il binario 15? Quassù a pochi metri”…. Oh angelo salvatore!!!!

Corri all’impazzata verso il tuo treno…davanti a te altri poveri diavoli ritardatari….è una gara a chi arriva prima…perché nell’incoscienza dello sforzo pensi che l’ultimo perderà il treno….

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Dorando Pietri

Arrivi sulla banchina….sei proprio lì, ce l’hai davanti e corri gli ultimi metri, poco importa se il capotreno è serafico e pacioso, è la tua lotta contro il tempo…corri sentendoti come Dorando  Pietri nella sua maratona….senza fiato, la vista annebbiata, persino con un vago dubbio che forse stai andando a Zurigo.

Ma ecco che sali finalmente sul treno….sono le 18,24…..parte alle 18,25.

Ti guardi intorno soddisfatta, solo tu sai come ci sei arrivata….e come non mai ti senti come quella stupida gazzella che ha fregato alla grande il leone!

 

Racconto di Stefania D’Agostino.

 

Racconti precedenti di Stefania D’Agostino:

Gli atipici avversari. Racconto di Stefania D’Agostino.

Io, me e la boxe … [quando i nostri pregiudizi cadono] Racconto di Stefania D’Agostino.

 

 


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