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L’era Carlsen é iniziata in ritardo? I problemi del ciclo per il titolo mondiale.

Magnus Carlsen ha vinto, il 22 novembre 2013, il titolo di Campione del Mondo. Questo é un titolo che basa il suo valore su: 1) la storia che ha alle spalle, 2) la presenza di un ciclo selettivo di qualificazione aperto a tutti i giocatori al mondo e 3) perché avviene con sufficiente frequenza (sei volte negli ultimi otto anni). È anche un titolo che può essere una pietra miliare per rimarcare un epoca dominata da uno scacchista in particolare; come è avvenuto nel 1985 con Garry Kasparov che vinse il titolo mondiale e che ha poi dominato la scena scacchistica per quindici anni almeno.

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Magnus Carlsen. Fotografie tratte da: http://chennai2013.fide.com

Questo articolo si pone le seguenti due domande: 1) l’era Carlsen avrebbe potuto iniziare prima? e, se sì, 2) perché questo non è avvenuto?

Per rispondere alle domande bisogna tornare indietro nel tempo: ricordiamo che la federazione internazionale, FIDE, si è trovata, la scorsa decada, a cercare di risolvere una situazione che vedeva, a partire dal 1993, un titolo mondiale diviso in due: non c’era più un campione del mondo riconosciuto da tutti, ma vi erano due campioni e campionati del mondo.

Nell’autunno del 1993 il mondo si ritrova con due campioni: Garry Kasparov e Anatoly Karpov. Quest’ultimo aveva riconquistato il titolo battendo Timman in una finale organizzata della FIDE, in alternativa  a quella di Kasparov-Short. E se sul finire di quel 1993, il titolo di Kasparov “valeva di più” di quello della FIDE, dal momento che il russo era già il campione mondiale in carica e che, anche se prima della finale mondiale aveva rotto con la federazione mondiale, aveva comunque battuto lo sfidante ufficiale uscito dalle qualificazioni dalla FIDE, molto presto il titolo del russo iniziò a perdere di importanza e legittimità.

Prima del Torneo Internazionale di Linares del febbraio 1994, fu lo stesso Garry Kasparov a dire che chi avesse vinto tale super-torneo, il primo al mondo di XVIII categoria, avrebbe potuto legittimamente fregiarsi del titolo di “Campione del Mondo di scacchi da torneo”.  E quella fu forse la vincita più prestigiosa dell’intera storia scacchistica; ma fu Anatoly Karpov a vincere con 11 punti su 13 e mostrando un gioco strabiliante (rimarranno negli annali alcune sue vittorie, soprattutto quella su Veselin Topalov), lasciando i secondi, Kasparov e Shirov, a ben 2 ½ punti di distacco.

E se nel 1995 il Campione Kasparov poté giocare con uno sfidante, Anand, selezionato tramite un ciclo di qualificazione (PCA), successivamente non difese più il suo titolo sino al 2000, quando sfidando uno scacchista, Vladimir Kramnik,  arbitrariamente scelto (nessun torneo o ciclo di qualificazioni fu giocato) Kasparov fu sconfitto e perse il titolo.

Nel frattempo la FIDE aveva invece continuato a svolgere regolari cicli di qualificazione e, nel 1996, Karpov difendeva con successo il titolo contro Gata Kamsky e, nel 1998, contro Anand (vinto agli spareggi rapidi).

Nel 1999, in protesta ai cambi voluti dalla FIDE per l’assegnazione del titolo mondiale (il Campione avrebbe dovuto partecipare a un torneo a eliminazione diretta di 128 giocatori), Karpov decise di non competere nel campionato di quell’anno. Da quel momento, un po’ per l’abbandono di Karpov, un po’ per il sistema scelto dalla FIDE per incoronare il campione del mondo, anche il titolo FIDE iniziò a decadere di prestigio e legittimità.

Nel 2003 vi furono piani per una doppia sfida di unificazione tra i due campioni in carica e altri due giocatori tra i migliori: Ruslan Ponomariov (campione FIDE) contro Garry Kasparov e Kramnik contro Peter Leko ma le negoziazioni per il primo match saltarono.

La FIDE, nel 2006, riusciva finalmente nell’intento di unificare il titolo, ma questo era solo un primo passo; bisognava avere anche un sistema di qualificazione e di campionato del mondo che selezionasse un giocatore che potesse davvero essere riconosciuto come il migliore al mondo; bisognava inoltre far sì che tutti i migliori scacchisti fossero inclusi nel sistema e che le loro rivendicazioni fossero tenute in conto. I mondiali del 2007, 2008 e dell’aprile del 2010 (e i vari sistemi di selezione degli sfidanti di quegli anni) servirono a fare questo.

Nel 2008 la FIDE, organizzò il primo Grand Prix FIDE che serviva come uno dei due binari per la selezione dello sfidante che avrebbe giocato contro il campione del mondo in una sfida programmata negli ultimi tre mesi del 2010. In seguito la federazione internazionale decise di cambiare qualcosa nella gestione del ciclo mondiale (aggiungendo il Torneo dei Candidati), ancora per fare fronte alle esigenze e richieste dei migliori giocatori e alle rivendicazioni di alcuni che non volevano essere “esclusi” dal ciclo. Oltre a ciò, la FIDE accolse una richiesta del Campione in carica Anand che richiese un posticipo per la finale mondiale visto che dal 2007 al 2010 avrebbe già giocato tre campionati mondiali.

A causa dei cambi allo svolgimento del ciclo di qualificazione, Magnus Carlsen scelse di ritirarsi dal Gran Prix e, inoltre preferì non partecipare nemmeno nella Coppa del Mondo 2009 (optando di giocare invece al London Chess Classic), così escludendosi ogni possibilità di qualificarsi per il Torneo dei Candidati del 2011.

Quel ciclo mondiale si concluse con la sfida Anand-Gelfand giocatasi nel maggio 2012. Se Carlsen non si fosse autoescluso forse avrebbe potuto essere lui lo sfidante di Anand già nella primavera 2012 (e magari, riuscire anche ad anticipare anche di qualche mese lo svolgimento di quella sfida mondiale visto l’interesse mediatico che tale scontro avrebbe creato).

Magnus è il Numero 1 al mondo dal gennaio 2010 e, già dall’ottobre 2008, quando occupò per la prima volta la 4ª posizione mondiale, faceva registrare un punteggio elo più alto di quello del Campione del Mondo Anand. Il suo autoescludersi dal ciclo mondiale, che si é concluso con la finale del 2012, ha un po’ impoverito, anche in tempi recenti, il titolo di Campione del Mondo e, soprattutto, ci farà porre, nelle nostre menti, la domanda di cosa sarebbe successo se Carlsen avesse preso parte nelle qualificazioni (Grand Prix o Coppa del Mondo) del precedente ciclo.

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L’ “era Carlsen” é iniziata nel 2013?

Sebbene abbia battuto Anand questo novembre 2013, Magnus Carlsen ha perso l’occasione di diventare il più giovane Campione Mondiale di scacchi della storia. Ha mancato questo record per soli quattro mesi, primato che invece avrebbe potuto abbattere la primavera dell’anno passato. Avrebbe potuto arrivare al titolo almeno 18 mesi prima di quanto é avvenuto; ma Magnus non aveva abbastanza interesse a provarci. Siamo felici che ci abbia ripensato ed ha partecipato al ciclo di qualificazione successivo.

Rimane il fatto che da quando Magnus è diventato ufficialmente numero 1 al mondo, vi sono voluti per lui quasi altri tre anni per vincere la corona mondiale. L’ “era Magnus Carlsen” avrebbe potuto iniziare prima.

Adesso si spera che nessun’altra stella dello scacchismo mondiale si autoescluda dai prossimi cicli (a questo proposito vedremo cosa deciderà Anand riguardo alla sua partecipazione al Torneo dei Candidati), soprattutto ora che il ciclo del campionato mondiale pare aver trovato un equilibrio e una cadenza biennale. Ovviamente gli strascichi della riunificazione si sentono ancora e, pur essendo il ciclo mondiale in programma ogni due anni, Magnus dovrà difendere il suo titolo già il prossimo autunno, situazione creatasi per il precedente posticipo richiesto del campione uscente Anand e accordato dalla FIDE. Lo sfidante al titolo mondiale di Magnus uscirà dal Torneo dei Candidati, che comprende otto giocatori qualificatisi in diverso modo.

L’augurio è che la vittoria di Magnus Carlsen dia nuovo impeto agli scacchi a livello globale e porti nuove forze sia tra gli organizzatori sia tra gli sponsor che investono negli scacchi. Questo è più importante di quanto si possa pensare. Non molti hanno infatti notato che non si sa ancora nulla riguardo al Grand-Prix FIDE 2014-15 e, quando mancano 4 mesi e 10 giorni all’inizio della prima tappa (di sei), non si sa in quale luogo si svolgerà, ma nemmeno esistono le regole del nuovo grand prix ne i nomi degli scacchisti che vi parteciperebbero. Anzi, non è mai stato deciso come ci si sarebbe qualificati per il Gran Prix 2014-15 (e adesso è tardi fare le regole quando le competizioni di possibile qualificazione si sono già svolte).

Ammesso che questa competizione si svolga, sarà un po’ complicato decidere i nomi di chi prenderà parte alle sei tappe del Gran Prix; certo le regole di qualificazione al precedente Gran Prix (2012-2013) potrebbero essere di aiuto nella selezione di oggi, ma allora la situazione era ancora viscosa, dovendo prendere in considerazione il consolidarsi del nuovo ciclo mondiale sorto sulle ceneri di un doppio titolo mondiale e di giocatori a cui venivano dati accessi preferenziali per ripagarli degli sforzi fatti, o esclusioni più o meno subite, in precedenza, con l’obiettivo tornare ad avere un campione riconosciuto da tutti come tale. Inoltre sarebbe auspicabile che sempre più spazio venga dato a chi si qualifica, partecipando alle competizioni, e non venendo ammesso per punteggio elo e senza partecipare nelle competizioni FIDE che fanno parte del ciclo mondiale.

Speriamo che l’ “era Magnus Carlsen” porti ad avere un ciclo mondiale a cui prendano parte tutti i migliori giocatori del pianeta e, che abbia regole certe e stabili. Nel frattempo attendiamo con trepidazione di conoscere il vincitore del Torneo dei Candidati che sarà lo sfidante di Magnus il prossimo anno. Presto dovremmo anche conoscere come sarà strutturato il ciclo mondiale 2014-2015, che qualificherà per la sfida mondiale del 2016. Ciò che l’era Carlsen ha già portato è un Campione del Mondo riconosciuto e ritenuto da tutti come tale; un campione del mondo che, oltre a giovarsi del titolo, è allo stesso tempo il migliore giocatore al mondo.

 

Articolo di Volfango Rizzi