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Parte II – Retroscena, cronache e problematiche di una Olimpiade giocata al Circolo Polare.

La seconda parte dell’articolo di Matteo Zoldan:

Fra gli aspetti più criticati la sala di gioco, una ex fabbrica di birra convertita ad ospitare l’evento, i servizi igienici, ovvero le famigerate “portable toilets” che hanno reso davvero difficile la qualità della vita a chi deve giocare anche 5 o 6 ore in un pomeriggio per quasi 11 giorni consecutivi (due i giorni di riposo presenti a calendario) ed ovviamente i prezzi dei voli, degli alloggi per il soggiorno e della vita in genere accessibili in terra norvegese…dove una birra arriva costare anche € 10,00 ed un pranzo standard da McDonald’s intorno ai € 20,00.

La Russia, N. 1 di tabellone. Fotografie di Matteo Zoldan.

La Russia, N. 1 di tabellone. Fotografie di Matteo Zoldan.

Se il terzo aspetto è fisiologico alla posizione logistica della città, all’interno del circolo polare artico, servita unicamente da voli della compagnia di stato norvegese e alla situazione economica della Norvegia (beati loro visto che i salari sono proporzionati al costo della vita!) i primi due rimangono difficilmente comprensibili e giustificabili.

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Purtroppo Il frazionamento dei giocatori in numerosi alberghi della seppur piccola città, il dislocamento degli arbitri (oltre 100) a circa 50 km dalla sede di gioco, uniti all’impossibilità per giocatori provenienti da paesi lontani, e spesso con capacità economiche ben diverse da quelle norvegesi, hanno reso difficile la fusione fra i partecipanti e la città ospitante e fra partecipanti stessi. Sono venuti così a mancare quei momenti magici fondamentali per rendere unico questo evento!

A tutto questo ormai contribuisce in negativo anche l’evoluzione tecnologica: purtroppo come ormai accade anche nella società civile, dove con il proliferare di sociale network e mezzi di comunicazione viene esponenzialmente incrementata le possibilità di connessione delle persone di fatto col risultato opposto di scoraggiare il contatto umano, anche nel mondo degli scacchi negli ultimi 10 anni tutto è cambiato radicalmente, e non sempre in meglio.

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Il 13enne, e prossimo Maestro Internazionale, Anton Smirnov.

La possibilità di utilizzare sul proprio computer motori di analisi in grado di rivelare al giocatore ogni dettaglio di ogni mossa della partita da lui giocata e grazie ad immensi database da 5.000.000 milioni di partite di poter conoscere tutto quello che riguarda il gioco dell’avversario che si dovrà affrontare, ha portato i gli atleti a dover passare sempre più tempo nell’isolamento delle proprie camere d’albergo.

Tristemente vengono così a mancare quei momenti di spontanea convivialità quando la sera dopo le partite, smaltiti i postumi emozionali della vittoria e della sconfitta, i giocatori si recava con i propri compagni nelle hall degli alberghi e passavano ore a visionare le partite del giorno alla ricerca di quella mossa migliore che avrebbe potuto fare la differenza fra la vittoria e la sconfitta!

Completato questo momento di amarcord scacchistico (che spero i lettori mi avranno perdonato) è’ doveroso sottolineare che non tutto a Tromsø 2014 è stato insoddisfacente: innanzitutto la gentilezza e l’educazione tipica dei popoli del nord Europa ha accompagnato l’intero svolgimento della manifestazione, inoltre sotto l’aspetto tecnologico mai come in questa edizione si è rasentata la perfezione.

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Veloci connessioni ad internet in sala stampa.

Velocissime ed efficienti le linee web (nel 2012 a Istanbul le cose non erano andate proprio nello stesso modo …) che hanno facilitato non solo i lavoro di noi giornalisti presenti ma anche la trasmissione in tempo reale, ogni giorno per oltre 6h, delle oltre 500 partite in programma negli 11 turni di gioco del torneo olimpico, permettendo così agli appassionati di tutto il mondo di potersi collegare grazie al proprio computer e seguire gratuitamente qualsiasi partita del torneo, puntualmente aggiornati quasi in tempo reale sull’esito delle partite in corso.

Il sito ufficiale delle Olimpiadi, Chess24 ha seguito ogni giorno gli incontri più importanti grazie ai commenti live inglese del Grande Maestro Jan Gustafsson e del Maestro Internazionale Lawrence Trent. Lo stesso hanno fatto da Gibilterra, in lingua spagnola, il Maestro Internazionale Ernesto Fernández e il Grande Maestro Femminile (WGM recita il titolo della FIDE) Anna Rudolf, ungherese di nascita e ormai da tempo spagnola di adozione.

IMG_1141In parallelo la televisione norvegese NRK seguiva per ore le partite con un proprio team di commentatori, trasmettendo live ogni minuto degli incontri, con un occhio particolare alla squadra di casa di Norvegia 1 (ben tre le squadre presenti per i padroni di casa) che schierava in prima scacchiera il campione del mondo Magnus Carlsen, di soli 24 soprannominato da alcuni il Mozart degli Scacchi.

Non facile la manifestazione per questo talento norvegese schiacciato fra le pressioni di giocare in casa e la volontà di chiunque si trovasse opposto a lui in prima scacchiera a cercare di ottenere almeno un pareggio (fisiologicamente il risultato più probabile di una partita a scacchi fra giocatori eccellenti). La risultante è stata un Carlsen a tratti nervoso che ha forzato alcune partite imboccando vie meno battute, onde ottenere maggiori chances di vittoria, prendendo però rischi eccessivi e finendo per perdere ben due partite, contro il tedesco di adozione Arkadij Naiditsch e con il croato Ivan Saric.

Un’enormità per un giocatore che aveva permesso pochissime partire negli ultimi 12 mesi (una fra queste proprio con l’italiano Fabiano Caruana)!

Levon Aronian a Tromsø, rimane secondo in clasifica mondiale vincendo all'ultimo turno.

Levon Aronian, vincendo all’ultimo turno a Tromsø, rimane secondo in classifica mondiale.

Per noi italiani uno dei momenti di maggiore interesse è stato proprio lo scontro diretto avvenuto al 4° turno fra la Norvegia e l’Italia ed al suo interno lo scontro diretto in prima scacchiera fra Carlsen e il nostro Fabiano Caruana, il quale proprio il giorno precedente aveva conquistato la seconda posizione nel ranking mondiale scavalcando l’armeno Levon Aronian (notizia che peraltro avrebbe meritato ben altra attenzione in Italia).

Purtroppo a tanto interesse non è seguito il risultato sperato dal pubblico italiano e dal sottoscritto che presente in studio a Chess24 per introdurre e commentare l’incontro aveva manifestato un cauto ottimismo. Qui ora posso scriverlo…in cuor mio confidavo nello strappare un pareggio per 2 a 2, salvo a tratti sognare segretamente la vittoria con il minimo scarto, sulla squadra di casa norvegese.

Il sogno è durato meno di 3h ed il risveglio alquanto doloroso … la nostra nazionale è uscita infatti nettamente sconfitta per 3 vittorie a 1 (vittoria del GM romano Daniele Vocaturo e sconfitta per gli altri atleti, Caruana compreso!); ed è stata forse proprio la delusione per l’esito di questo incontro o più probabilmente lo stato di forma molto incerto di alcuni dei giocatori italiani, ad impedire ai nostri il miglioramento del 19° posto assoluto conquistato due anni orsono a Istanbul.

La squadra italiana ha superato tutti gli incontri che l’hanno vista opposta a squadre di livello tecnico inferiore ma è uscita sconfitta dagli incontri con squadre di forza simile o leggermente superiore come Turchia, Norvegia e Lettonia ed infine nell’ultimo decisivo incontro con il Perù che ci ha sconfitto con un nettissimo 3 e ½ a ½! In occasione di quest’ultima partita dopo che gli altri tre suoi compagni erano già usciti sconfitti dalle rispettive partita Fabiano Caruana seppur in posizione perdente è riuscito a strappare mezzo punto ad un avversario a corto di tempo, evitando così all’Italia l’umiliazione di un cappotto per 4 a 0.

Perü-Italia: una sconfitta cocente all'ultimo turno.

Perù-Italia: una sconfitta cocente all’ultimo turno.

In precedenza i nostri pur fra dei limiti di forma preoccupanti e alcune nette sconfitte avevano saputo mantenere il sangue freddo (qualità fondamentale per uno scacchista!) e, pur nell’insoddisfazione di non riuscire a rendere come atteso, erano riusciti con pazienza a risalire la corrente. Obiettivo quanto annunciato dalla FSI con un comunicato prima dell’inizio del torneo … conseguire un posto fra le migliori 20 nazioni al mondo.

La sconfitta nell’ultimo e decisivo turno con l’impegnativo ma non fortissimo Perù (esistono squadre ben più forti nel panorama internazionale…) ed il piazzamento finale conseguito al 52° posto su 172 squadre, grazie a 6 vittorie, 1 pareggio e ben 4 sconfitte, non può che rappresentare un insuccesso ed una delusione per tutto l’ambiente scacchistico italiano che all’inizio della manifestazione era partito con ben altre aspirazioni.

Parlando di singoli in questa edizione di Tromso 2014 ha visto mettersi positivamente in evidenza la nostra prima scacchiera Fabiano Caruana, giocatore ormai nell’olimpo scacchistico (attualmente è al 3° posto della classifica ELO della FIDE) che viene da molti nell’ambiente considerato il futuro sfidante di Magnus Carlsen per il titolo mondiale, il quale ancora una volta ha performato da par suo ovvero intorno ai 2800 punti ELO (!) ed il Grande Maestro romano Daniele Vocaturo, il quale realizzando 6 punti su 10 partite ha dimostrato di reggere l’impatto con le attese.

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Daniele Vocaturo, sulla destra con la maglia a maniche lunghe blu.

Qui in Norvegia, Vocaturo ha dato prova di aver acquisto una maturità tecnica che gli ha permesso di miscelare con successo lo stile aggressivo e dunque rischioso che lo contraddistingue e la continuità richiesta per gestire una manifestazione impegnativa e stressante come le olimpiadi; deludenti purtroppo, seppur in modalità ed entità diverse, gli altri componenti della squadra che non sono riusciti ad esprimere il loro potenziale forse vittime della cattiva forma momentanea o forse schiacciati fra delle attese troppo elevate comparate con il ranking internazionale ed i risultati conseguiti nei tornei dell’ultimo periodo.

Nonostante questo risultato di squadra certamente deludente il futuro rimane roseo per i nostri “Alfieri” azzurri e potrà esserlo anche per il resto del team Italia che vanta numerosi giocatori sia in nazionale che a ridosso di questa, tecnicamente validi e con margini di età tali da poter garantire ulteriori miglioramenti.

IMG_1086Se vogliamo davvero consolidare la nostra presenza fra le prime 20 squadre al mondo sarà fondamentale che questi giocatori entro i prossimi 2 anni riescano a completare il loro percorso di maturazione tecnica arrivando almeno a ridosso della soglia dei 2650 punti ELO del ranking internazionale.

Fra le responsabilità della Federazione Scacchistica Italiana (FSI) vi sarà favorirne lo sviluppo tecnico ma anche riflettere sul risultato di questa manifestazione sulle problematiche incontrate e sulla eventualità di inserire all’interno della squadra nazionale in occasione di eventi di questa importanza (o durante la loro preparazione) uno o più figure di supporto agli atleti azzurri.IMG_1139

Figure tecniche di riferimento come ad esempio uno psicologo sportivo, un capo delegazione, un preparatore tecnico degli incontri ed allo stesso tempo interrogarsi se ha davvero senso continuare a mantenere svincolata la figura del selezionatore da quella dell’allenatore, ovvero da colui che selezionati i componenti deve poi prepararli e gestirli in occasione degli eventi di maggiore rilevanza, come appunto le Olimpiadi.

Per tutti l’appuntamento con le Olimpiadi è a Baku (Azerbaigian) nel 2016!

 

Articolo (in due parti) di Matteo Zoldan.

Parte I: Retroscena, cronache e problematiche di una Olimpiade giocata al Circolo Polare.

 

 


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