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Quando lo spettacolo non é spettacolo. Il pugilato a Brooklyn con Garcia, Peterson e gli altri.

Siamo quasi a meta agosto e, qui a New York, la grande boxe non si ferma mai. Sabato 9  agosto a Brooklyn, organizzata dalla Golden Boy Promotion e da Show Time TV, si e svolta l’ennesima serata di pugilato seguita da un numeroso pubblico. Purtroppo gli addetti ai lavori, come commentatori, promoter, allenatori e molti altri, sono rimasti delusi dalla disparità dei livelli tecnici e  fisici fra i vari pugili. In questo sport girano parecchi soldi negli Stati Uniti d’America, ed é per questo che molte volte lo spettacolo che dovrebbe chiamarsi SPETTACOLO risulta invece deludente: i grandi manager non vogliono correre rischi con i loro assistiti proponendo diciamo allenamenti al posto dei veri combattimenti.

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Fotografie di Andrea Galbiati.

L’incontro clou della serata proponeva il Campione Mondiale dei pesi superleggeri Danny Garcia (29 v. 0 s,) contro lo sconosciuto pugile della Pennsylvania Rod Salka (19 v, 4 s). Non si trattava della difesa del  titolo ma di 10 round di puri guanti se si può dire. Gli allibratori di scommesse in giro per il mondo parlavano chiaro: se punti 100 dollari sulla vittoria di Salka e lui vince ti riempiamo di dollari; quindi non aggiungo altri commenti personali.

 

 

Copia di _MG_7836Il combattimento inizia e i due pugili a centro ring sembrano fisicamente appartenere a 2 categorie di peso differenti: Salka un bambino e Garcia il padre. Questo sport ha regole precise sul peso e dovrebbero  essere rispettate perché potrebbe essere pericoloso per l’incolumità del ragazzo. Per quanto riguarda la disparità tra livello tecnico tra i due serbava un 2ª serie dilettante italiano contro un campione del mondo professionista. L’epilogo subito nei primi round, con 3 atterramenti di Salka di cui il 3º decisivo: con un violento gancio sinistro di Garcia, portato preciso sul mento del ragazzo della Pennsylvania. No comment da parte mia.

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Galbiati e Peterson

Nel secondo incontro principale, il campione IBF Lamon Peterson incrociava i guanti col modesto pugile Edgar Santana proveniente dall’Harlem spagnola. Dodici riprese del mondiale dei pesi superleggeri. Peterson (33,2.,1 con 17 KO), sicuramente favorito, doveva solo stare attento alla potenza di Santana che coi suoi 20 KO i record, poteva risultare pericoloso.

Edgar é un mio amico, ci alleniamo nella stessa palestra da anni, ma contro un talento come Peterson é veramente difficile confrontarsi. Sono stati 10 round di vero corpo a corpo dove pero la miglior  freschezza atletica, il miglior tempismo, il più alto livello tecnico di Lamon Peterson hanno fatto la differenza. Santana ci ha provato, incassando anche tremendi colpi. A metà del 10 round l’albitro decide di sospendere l’incontro: il titolo rimane nelle mani del campione.

 

Galbiati e Santana.

Galbiati e Santana.

L’ultimo mondiale della serata il vacante WBA dei pesi medi tra l’idolo di casa Daniel Jacobs (28 v, 1 s, con 25 KO) e l’australiano Fletcher. Troppo forte Daniel rispetto all’avversario: lo atterra subito nel 1º round, con Fletcher che si rialza.

Galbiati e Daniel Jacobs

Galbiati e Daniel Jacobs

Daniel é un altro combattente mio amico; più volte ha fatto sparring con miei studenti. Nel primo mondiale, da lui tentato anni fa, fu messo KO da un gancio di Pirog e il suo sogno si spense in quel momento. Poi la vita gli gira le spalle: gli fu diagnosticato un tumore e dovette lottare contro l’avversario invisibile il match più difficile. Tornato da poco in attività, e rientrato sul ring a suon di KO, e la notte di agosto del 2014 gli ha portato fortuna: al 5º assalto il match si conclude per KO e il nuovo detentore della cintura WBA dei pesi medi é Jacobs da Brooklyn.

Articolo di Andrea Galbiati.

Galleria fotografica:

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