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Calvisano Campione d’Italia. Difesa eroica in 14 uomini.

Il Cammi Calvisano ha conquistato il quinto scudetto della propria storia, il secondo consecutivo, superando per 11-10 la Femi-CZ Rovigo Delta nella Finale giocata questa sera allo Stadio “Mario Battaglini”, casa dei Bersaglieri.

Il successo dei bresciani nella Finale del Campionato Italiano d’Eccellenza 2014/2015 arriva in fondo ad ottanta minuti da ricordare nella storia del rugby italiano, con la squadra di Gianluca Guidi – in inferiorità numerica per quasi tre quarti della gara per un cartellino rosso mostrato da Mitrea al pilone Costanzo per stamping – applaudita a fine gara dal pubblico di Rovigo.

da dx: il tecnico del Cammi Calvisano Gianluca Guidi ed il Capitano Tommaso Castello festeggiano il titolo di Campione d'Italia 2015 conquistato oggi al "Battaglini" di Rovigo. Foto di: Fotosportit/FIR.

da dx: il tecnico del Cammi Calvisano Gianluca Guidi ed il Capitano Tommaso Castello festeggiano il titolo di Campione d’Italia 2015 conquistato oggi al “Battaglini” di Rovigo. Foto di: Fotosportit/FIR.

La cronaca:

Nei primi dieci minuti, i padroni di casa mostrano un pacchetto di mischia in grande giornata, mettono pressione al Calvisano ma faticano a mantenere il possesso, con una serie di in-avanti che riconsegnano l’ovale al Calvisano.

Gli ospiti, dopo il piazzato di Seymour in apertura di gara che smuove il tabellino, sembrano soffrire nelle fasi statiche ma, poco dopo il quarto d’ora, su un attacco veloce, ancora il numero dieci giallonero inventa il calcio all’ala che Di Giulio raccoglie, planando in meta. Da posizione defilata Seymour non trasforma, ma la marcatura ospite gela il pubblico di casa.

Rovigo sembra accusare il colpo nella fase centrale del primo tempo, il pubblico sostiene i ragazzi di Filippo Frati ma al ventiquattresimo è Calvisano a poter affondare nuovamente: Steyn avanza in percussione, serve Chiesa e l’estremo lancia Rokobaro all’ala. Il figiano trova l’intervallo giusto ma perde palla in avanti, niente di fatto.

Al ventisettesimo, su un maul del Calvisano, l’episodio che sembra destinato a cambiare il match: Costanzo colpisce un avversario a terra, Mitrea chiede l’intervento con il TMO e dopo una lunga consultazione con Pennè, in cabina di regia, mostra il cartellino rosso al pilone destro degli ospiti.

Con un uomo in meno, però, i Campioni in carica provano a spingere sull’acceleratore invece che optare per una strategia conservativa e chiudono il primo tempo allungando ulteriormente con Seymour, che non sbaglia dalla piazzola: si va a riposo sullo 0-11.

Rovigo torna in campo decisa a rimontare, si riversa subito in avanti e accorcia le distanze con Basson dalla piazzola, 3-11. I Bersaglieri attaccano in forze, ma faticano come nel primo tempo a conservare l’ovale e, all’undicesimo, Bergamo intercetta un pallone sventagliato al largo dall’attacco rossoblù. Il centro calvino si invola ma viene recuperato, dal punto d’incontro che segue Calvisano ottiene un piazzato che però Seymour, questa volta, stampa sul palo.

Al quarto d’ora della ripresa, Mitrea ristabilisce temporaneamente la parità numerica con un giallo al tallonatore di casa Ceccato, che ferma ripetutamente in modo falloso il maul bresciano. Calvisano ha due possibilità dalla piazzola nei dieci minuti di parità numerica, ma non concretizza mentre Rovigo continua ad evidenziare i problemi di conservazione dell’ovale.

Quando si entra negli ultimi quindici minuti di gara, e Rovigo ritrova la superiorità, il risultato non è cambiato: sempre 3-11. Calvisano sembra accusare la stanchezza, Rovigo cerca con un ultimo sforzo di riaprire i conti installandosi nella metà campo avversaria mentre i minuti passano rapidamente. Alla mezzora, da rimessa laterale, i Bersaglieri avanzano con il maul e sfondano oltre la linea bresciana, ma l’azione è viziata da un velo che vanifica gli sforzi dei rossoblù.

La squadra di casa ed il coloratissimo pubblico del “Battaglini” continuano a credere nella rimonta e, mentre si entra nelle battute finali della Finale scudetto, sembrano andare nuovamente al di là della linea avversaria con un pick-and-go: intervento del TMO e nulla da fare.

Calvisano è in apnea, assediato nei propri cinque metri dagli attacchi ospiti che vengono premiati a due minuti dalla fine: dopo una nuova serie di raccoglie e vai, è il capitano in pectore della Femi-CZ Rovigo, Luke Mahoney, entrato nella ripresa, ad andare in meta.

Basson trasforma e porta i suoi a -1, 10-11, quando manca un minuto al fischio finale.

Seymour rimette la palla in gioco, calciando in profondità nei ventidue di Rovigo che prova subito a contrattaccare. Ma, ancora una volta, una perdita di possesso risulta fatale al XV di casa: Majstorovic va a contatto ma perde l’ovale e Mitrea fischia la fine della gara, consegnando partita e titolo di Campione d’Italia al Cammi Calvisano.

Eccellenza, Finale Titolo; Rovigo, Stadio “Mario Battaglini” – sabato 30 maggio

Femi-CZ Rovigo v Cammi Calvisano 10-11

Marcatori: p.t. 4’ cp. Seymour (0-3); 17’ m. Di Giulio (0-8); 37’ cp. Seymour (0-11); s.t. 4’ cp. Basson (3-11); 38’ m. Mahoney tr. Basson (10-11).

Femi-CZ Rovigo: Basson; Menon (21’ st. Mahoney), Majstorovic, Van Niekerk, McCann; Rodriguez, Bronzini; De Marchi (19’ st. Lubian E.), Caffini, Ruffolo; Ferro (cap.), Boggiani; Roan (21’ st. Ravalle), Ceccato, Quaglio (33’ st. Roan).

all. Frati.

Cammi Calvisano: Chiesa; Di Giulio (29’ pt. Panico), Bergamo (39’ st. Buscema), Castello (cap, 26’ st. Castello), Rokobaro; Seymour, Violi M.;  Steyn, Mbandà, Belardo; Beccaris, Cavalieri; Costanzo (27’ st. Ngawini), Ferraro, Morelli.

all. Guidi.

arb. Mitrea.

g.d.l. Rizzo, Roscini

quarto uomo: Brescacin

quinto uomo: Mariotti

TMO: Pennè

Cartellini: 27’ pt. cartellino rosso Costanzo (Calvisano); 15’ st. giallo Ceccato (Rovigo)

Man of the match: Steyn (Calvisano).


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