Un altro evento targato FISP che fa segnare un record mondiale: ben 6 gare di scacchipugilato in un evento serale. Se l’International Chessboxing Show, organizzato a Boffalora sopra Ticino lo scorso anno, aveva stabilito il record di cinque, perlomeno uguagliando Londra nel 2011 (ma mentre Londra aveva proposto un’esibizione nei cinque incontri, l’ICS riusciva a proporre cinque gare vere), con lo svolgimento dei primi Campionati Regionali Lombardi, si fa ancor di più: 6 incontri in una serata con una scaletta veramente ricca: la disputa di cinque titoli regionali e una difesa del titolo Italiano e con l’aggiunta di 7 intermezzi di ballo con le ragazze della Suanno Dance oltre la presenza del carismatico e divertente annunciatore Riccardo Capitoni.
E quando a Berlino, culla mondiale dello scacchipugilato, organizzano eventi contenenti 3 gare e un intermezzo artistico, in Italia si riesce a raddoppiare il numero di incontri agonistici e a moltiplicare per 7 gli intermezzi artistici. Pertanto sabato sera, 5 novembre 2016, presso l’Heracles Gymnasium di Milano, nella manifestazione denominata I Campionati Regionali Lombardi di chessboxing, si è assistito ad una grande prova organizzativa offerta dalla FISP e coloro che l’hanno sostenuta in questa occasione, principalmente la palestra che ha ospitato l’evento gestita dai tre soci Renato De Donato, Riccardo Pintaudi e Pablo Perata.
Nella difesa del suo titolo italiano, nell’incontro clou della serata, Daniele “Dada” Rota continua a tenere il titolo italiano conquistato poco più di un anno fa, il 24 ottobre 2015. In questa occasione Rota, che nel frattempo è diventato un chessboxer internazionale vincendo incontri a Berlino e Londra, ha sconfitto il lombardo Davide Lanzillotta per scacco matto alla 3ª ripresa. Rota come sempre metteva il suo avversario sotto pressione nelle riprese di scacchi (sempre commentate per il pubblico), giocando con grandissima rapidità, con una media di poco più di un secondo a mossa; il suo avversario cercava di stare dietro al ritmo veloce imposto dal bergamasco anziché prendersi tempo nel pensare alle mosse; perdendo l’occasione di fare melina e poter disputare almeno tre round di pugilato. Lanzillotta invece aveva la possibilità di disputare solo una ripresa di pugilato poiché la prima ripresa di scacchi veniva interrotta dal suono della campana a sole due mosse dallo scacco matto ed era poco plausibile che Rota si facesse sfuggire la possibilità di mattare l’avversario all’inizio della prossima ripresa di scacchi. Lanzillotta non riusciva nell’intento di trovare un fuori combattimento nella ripresa di pugilato disputata e, la terza ripresa dava l’epilogo pronosticato, non prima che il Dada, facendo ampi gesti con le mani, incitasse il suo pubblico a gioire prima di effettuare la mossa dello scaccomatto.
L’incontro sotto-clou della serata era la finale tra Gianluca Di Vece e Simone Cajelli, l’unico incontro di serie élite di questo evento e, pertanto, l’unica gara sulla distanza delle 11 riprese e con round di tre minuti di pugilato. I due hanno offerto un grande spettacolo sia coi guantoni indossati sia seduti alla scacchiera; due pugili molto abili entrambi con Cajelli, chessboxer di casa, che pareva avere il predominio nelle riprese di boxe, ma Di Vece riusciva a costruirsi un vantaggio sulla scacchiera e chiudere con uno scacco matto alla quinta ripresa festeggiato dal suo allenatore Toby Gobbato.
La gara, che alcuni spettatori hanno trovato come la più bella della serata, è stata quella tra Christian Balsamo e Riccardo Mura: in un incontro terminato alla nona ed ultima ripresa, i due non si sono risparmiati una gran battaglia nel pugilato, spesso mettendo in difficoltà i giudici nel trovare un vincitore della ripresa (lo dimostrano i tabellini che vedono riprese assegnate in pareggio o con parere non unanime dei giudici) e hanno offerto negli scacchi una partita piena di colpi di scena in cui Balsamo mancava in più di un’occasione la mossa del matto e Mura resisteva agli attacchi sul proprio re e vinceva alla fine per lo scadere del tempo a disposizione del suo avversario. Sul volto di Fernando Frattesi, allenatore di Christian Balsamo, si leggeva l’amarezza per essere stati a un passo da far propria la cintura di campione e vedersela scappare così; mentre c’era gioia sul volto di Mario Rachiele, maestro alla Kick Boxing Tortona, che vedeva un suo allievo vincere la cintura.
Nell’incontro precedente le parti erano invertite: era l’allievo di Frattesi, Carlo Molteni, della palestra, la MolonLabe di Stadera – Milano, che sconfiggeva Fortunato Adinolfi, altro allievo di Mario Rachiele; pertanto questa casuale doppia sfida tra palestre terminava in pareggio. Adinolfi perdeva per aver raggiunto il limite di mosse illegali permesse: nella concitazione dell’incontro non è raro fare una mossa impossibile, cosa che viene sanzionata dall’arbitro di scacchi, con il chessboxer che per penalità deve alzarsi e andare a toccare le corde dietro di lui.
I primi due incontri della serata erano di chessboxing light, una versione ed un regolamento inventato in Italia, con la FISP che si mostra leader al mondo anche in questo campo dell’innovazione regolamentare. E uno dei due incontri ha visto anche l’applicazione dell’articolo regolamentare relativo al round di spareggio che fu inserito nel regolamento proprio circa un anno fa, dopo aver sperimentato questo regolamento, per la prima volta, in occasione dell’International Chessboxing Show.
L’incontro andato al round di spareggio è stato il primo disputato, quello dei pesi leggeri, in cui il maestro di scacchi Giuseppe Andreoni veniva sconfitto da Luca Andreoletti in una gara terminata in pareggio, con Andreoni che prevaleva negli scacchi e Andreoletti nel pugilato. Il sorteggio per il round di spareggio indicava un’ulteriore ripresa di pugilato anziché scacchi, per la soddisfazione di Andreoletti e del suo allenatore Riccardo Pintaudi.
Nell’altro incontro light, valido per la cintura regionale dei pesi medi, è terminato con la vittoria di Leonardo Dagnoni su Andrea Mastrantuono che prendeva scacco matto alla quarta ripresa subendo anche, secondo i tabellini dei giudici, una leggera supremazia nel pugilato. In questi primi due incontri Andreoletti e Mastrantuono hanno fatto vedere che anche una persona proveniente dalle arti marziali può impensierire un chessboxer che proviene dagli scacchi, sebbene per il primo fosse sulla carta difficile pensare di poter tenere contro un maestro di scacchi.
A fine incontro il presidente della FISP, Volfango Rizzi, ha dichiarato: “Ringrazio l’ASI e le varie associazioni che hanno preso parte all’evento e ringrazio tutte quelle persone che con il loro lavoro hanno contribuito alla realizzazione di questo evento che ha ricevuto tantissimi complimenti sia da parte del pubblico sia dai partecipanti.” E poi ha aggiunto: “È bello vedere che, anche in Italia, inizia ad esserci un pubblico appassionato di questo sport, che ritorna agli eventi che vengono organizzati. Spero che si facciano avanti altre persone volenterose di organizzare eventi di questo tipo per dar sempre più possibilità agonistiche domestiche ai nostri atleti”.
Articolo precedente: I Campionati Lombardi di chessboxing a Milano: 6 cinture in palio con un titolo italiano.
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