IL CHATURANGA INDIANO: “L’ANTENATO” DEI MODERNI SCACCHI
Articolo del Professor Mario Cestaro.
- Abu Al – Raihan M. Ibn Ahmed Alberuni (973 – 1048) fu uno dei maggiori scienziati dell’epoca, era Persiano di religione Islamica
- Attorno all’anno 1000, di ritorno da un viaggio in India, scrisse di aver visto giocare a “Chaturanga” fra 4 persone e facendo uso dei dadi (si trattava quindi di un gioco d’azzardo). Il gioco si sviluppava su una scacchiera quadrata di 64 caselle (“Astapada”), e ciascun giocatore utilizzava 8 “pedine”: quattro Fanti (i pedoni degli scacchi odierni), una Barca (da cui deriverebbe la torre degli scacchi moderni), un Elefante (alfiere), un Cavallo, e un Re. Il gioco non prevedeva la Donna.
Chaturanga
- SISSA IBN DAHIR INVENTA GLI SCACCHI. Una versione del Chaturanga, a due giocatori, e priva dei dadi, è considerata la progenitrice dei moderni scacchi. Secondo lo storico Curdo Ibn Khallikan l’inventore degli scacchi è il bramino * Sissa ibn Dahir, che inventò tale gioco per il re indiano Shihram. Il re Shihram era un monarca dispotico e crudele con un comportamento tirannico verso il suo popolo, il gioco degli scacchi gli fece comprendere quanto fosse debole nel caso venisse a mancargli l’assistenza dei suoi sottoposti: Shihram cambiò atteggiamento e politiche verso i suoi sudditi riconquistandone l’affetto.
* I “bramini” sono i sacerdoti dell’induismo e appartengono alla più alta casta di tale religione
- DAI GIOCHI D’AZZARDO ALLA SCACCHIERA. Per segnare il punteggio nel lancio dei dadi fu necessario tracciare linee verticali con una più lunga orizzontale, crescendo il numero di lanci si generò una griglia antesignana dell’odierna scacchiera
- PEDINE DEL CHATURANGA ED ESERCITO INDIANO. L’esercito indiano (“Chaturagambala”) era diviso in 4 parti: fanteria (“patti”), cavalleria (“ashwa”), elefanti (“dwipa”) e carri da guerra (“rat – ha”); nell’India nord orientale il carro da guerra, caduto in disuso verso il VII secolo, fu sostituito con la Barca poiché le battaglie della zona erano soprattutto fluviali.
- CHATURANGA E INDUISMO. Il termine “Chaturanga” in sanscrito significa “le 4 parti di un tutto” e il numero “quattro” (“chatur”) nella cultura indù ha importanti valenze simbolico/religiose: 4 sono le caste in cui è divisa la società indiana, 4 sono i volti e le mani del dio Brahma, 4 sono i “Veda” originari (i “Veda sono i testi sacri cui fa riferimento la religione induista) e 4 sono le fasi della vita.
- LA RICOMPENSA DI SISSA IBN DAHIR E LA “CRESCITA ESPONENZIALE”. In numerosi manoscritti musulmani, tra cui “Muruj al dhahab” (“Le praterie d’oro”), dello storico arabo Al Musadi (897 – 957), si riporta la leggenda secondo cui Sissa, invitato dal re a chiedere una ricompensa per avere inventato il gioco degli scacchi, chiese un chicco di grano per la prima casella, il doppio (cioè due chicchi) per la seconda, ancora il doppio (cioè 4 chicchi di grano) per la terza, ancora il doppio (cioè 8 chicchi di grano), per la quarta casella e così via. In altre versioni i chicchi di grano sono sostituiti da quelli di riso. Il Re si mise a ridere di quella che gli pareva una richiesta alquanto modesta e diede ordine ai suoi ciambellani di esaudirla, poco dopo i ciambellani tornarono trafelati da Shihram, e gli spiegarono desolati che la richiesta, non solo non era affatto modesta, ma era addirittura eccessiva per i mezzi del re: per dare a Sissa quel che chiedeva non sarebbero stati sufficienti tutti i granai del regno. La matematica ci consente di calcolare la quantità di riso richiesta da Sissa in circa 400 miliardi di tonnellate:
- La quantità di riso richiesta ammonta a 264 chicchi di riso (vedi pagina successiva)
- Ma 210 equivale a circa “1000”, per cui 264 si può scrivere come:
- 1000 * 1000 * 1000 * 1000 * 1000 * 1000 * (2* 2* 2 * 2) chicchi di riso, ovvero:
- 1000 * 1000 * 1000 * 1000 * 1000 * 1000 * 16 chicchi di riso
- Ma “1000 * 1000” = 1 milione; e “1000 * 1000 * 1000” = 1 miliardo, per cui la quantità di riso ammonta a
- “1 miliardo”* 1000 * 1000 * 1000 * 16 chicchi di riso; ovvero
- 1 miliardo * 1000 * 1000 per 16000 chicchi di riso
- Ma 400 chicchi di riso equivalgono a 10 g di riso, quindi 16000 chicchi di riso equivalgono a 400 g di riso; cioè a 0,4 kg di riso; per cui la quantità di riso diventa
- 1 miliardo * 1000 * 1000 * 0,4 kg di riso; ovvero
- 1 miliardo * 1000 * 100 * 4 kg di riso;
- Ma 1000 kg di riso equivalgono a 1 tonnellata di riso, per cui la quantità di riso diventa
- 1 miliardo * 100 * 4 tonnellate di riso; ovvero
- 400 miliardi di tonnellate di riso
La richiesta di Sissa è un esempio di “crescita esponenziale”PREMESSA: “LA NOTAZIONE ESPONENZIALE”. Un numero, moltiplicato per sé stesso, si può scrivere con “notazione esponenziale”, cioè ponendo all’apice del numero, “il numero di volte” per il quale è moltiplicato per sé stesso.
Ad esempio il numero “2”, moltiplicato per sé stesso per 3 volte, cioè 2* 2* 2, diventa 23 = 8; il numero “2” moltiplicato per sé stesso, per quattro volte diventa “2 * 2 * 2 * 2” = 24 = 8, ecc. Per convenzione ad un numero che NON è moltiplicato per sé stesso si può porre “esponente 1”, per cui “2” si può scrivere come “21”
“2” moltiplicato per sé stesso per 10 volte diventa: “2 * 2 * 2* 2 * 2 * 2 * 2 * 2 * 2 * 2” = 210 = 1024, approssimabile a “1000”
I CHICCHI SULLA SCACCHIERA DI SISSA
SOMMA TOTALE | |||
CASELLA | CHICCHI | CHICCHI TOTALI | NOTAZIONE ESPONENZIALE |
1 | 1 | 1 | 21 – 1 |
2 | 2 | 2 + 1 = 3 | 22 – 1 |
3 | 4 | 3 + 4= 7 | 23 – 1 |
4 | 8 | 7 + 8 = 15 | 24 – 1 |
…. | …. | ||
…. | … | ||
64 | 264 – 1 |
La leggendaria richiesta di Sissa era nota anche nel Medioevo europeo, tanto da essere citata da Dante nel Paradiso, Canto XXVIII, versetti 88 – 94:
“Non altrimenti ferro disfavilla che bolle, come i cerchi sfavillaro. L’incendio lor seguiva ogni scintilla: ed eran tante che il numero loro più che il doppiar de li scacchi s’immilla. Io sentiva osannar di coro in coro”
- I PARTI. Già dal 190 a. C molte regioni della Persia (attuale Iran) erano in mano ai Parti, una antica popolazione Scita *.
Nel 238 a.C. Arsace I sconfisse il satrapo ** Andragora e, nel 247 a.C., fondò il regno di Partia dichiarandolo indipendente dal regno Seleucida
I Parti erano abilissimi guerrieri e inflissero ai Romani uno dei peggiori rovesci militari della loro storia, a Carre *** nel 53 a.C.: dei 40. 000 uomini, che formavano il contingente Romano, 20. 000 trovarono la morte sul campo di battaglia e 10.000 furono fatti prigionieri e rimasero in Partia per 33 anni.
* Gli Sciti erano un popolo originario delle steppe settentrionali dell’Asia Centrale
** Satrapo. Governatore di una provincia persiana, dotato di poteri politici, amministrativi e militari, Andragora era satrapo dei Seleucidi. Seleuco I (fondatore della dinastia) era uno dei grandi capitani (“diadochi”) di Alessandro Magno, che alla morte del conquistatore, nel 323 a.C., si spartirono l’impero.
*** Carre è la città turca di Harran
Moneta raffigurante un re Parto (57 BC, British Museum)
Guerrieri Parti – illustrazione –
- SASANIDI. Ardashir era membro della famiglia aristocratica dei Sasanidi (dal capostipite della famiglia “Sasan”) che discendeva dagli antichi Achemenidi *
In particolare Ardashir (Artaserse) era Signore del distretto di Istakhr, localizzato nel Fars, la regione dell’odierno Iran che era stata la culla dell’Impero Persiano
Artaserse si mise a capo di una rivolta contro i Parti e, nel 224 d.C. nella battaglia di Firuzabad, sconfisse il sovrano parto Artabano, fondando la dinastia dei Sasanidi, con il nome di “Artaserse I”
La dinastia regnò dal 224 d. C. al 651 d.C. e il regno Sasanide si estese all’odierno Iraq e alla valle dell’Indo**
* Achemenidi. Dinastia che fondò l’impero Persiano, dal nome del capostipite Achemene (700 a.C.)
** Valle dell’Indo: regione di circa 800 000 chilometri quadrati compresa tra Himalaya occidentale, Pakistan, India e Tibet
Dario il Grande, sovrano Achemenide. I Sasanidi erano discendenti degli Achemenidi.
Pannello della battaglia di Firuzabad del 224 d. C.: “A”: guerriero sasanide; “B”: guerriero parto
L’investitura di Ardasir
➢ FU DURANTE IL REGNO SASANIDE DI COSROE I CHE GLI SCACCHI ARRIVARONO IN PERSIA.
Cosroe I (detto Anushirwan: “anima immortale”) regnò dal 531 al 579 ed è considerato il più glorioso tra i sovrani sasanidi. Sotto il suo regno la Persia raggiunse l’apice della potenza comprendendo: Iran, Iraq, Afganistan, Siria orientale, Caucaso (Armenia, Georgia, Azerbaigian, Dagestan), asia centrale sudoccidentale, parte della Turchia, alcune regioni costiere della penisola arabica, la regione del golfo persico e alcune regioni del Pakistan occidentale.
Filosofi, scienziati e letterati furono chiamati a corte da ogni parte dell’Impero a prescindere da ogni considerazione etnica o religiosa e la produzione culturale raggiunse uno splendore mai visto.
Cosroe I fu anche un attento riformatore: varò una nuova legislazione volta a proteggere i più deboli dagli abusi del fisco, ordinò la costruzione di strade, dighe, canali e altre importanti infrastrutture e favorì la formazione di una classe di funzionari statali provenienti dalle classi medie. Il potere dell’aristocrazia venne limitato e una riforma dell’esercito sostituì i mercenari con soldati professionisti direttamente responsabili dinnanzi al re.
Cosroe I seduto sul trono (Museo di Baltimora)
- LA SFIDA “SCACCHISTICA” DEGLI INDIANI A COSROE I
Secondo quanto riportato nel testo persiano “Wizarisn i catrang ud nihisn i new – ardaxsir” (abbreviato con la sigla WCN): “La spiegazione del gioco degli scacchi e l’invenzione del nard”, dove il “nard” è l’odierno backgammon, l’arrivo degli scacchi alla corte Persiana fu il risultato di una sfida di un raja indiano.
Il re indiano Devisarm inviò alla corte di Cosroe I una ambasciata guidata da Tataritos. L’ambasciata recava al re Persiano mille e duecento cammelli carichi d’oro, argento, perle, stoffe, novanta elefanti e un set del chatrang costituito da sedici pezzi di smeraldo e sedici di rosso rubino. Il chatrang era accompagnato da una lettera in cui si invitava Cosroe I a comprendere le regole e lo scopo del gioco.
Il ministro Persiano Wuzurgmihr risolve il quesito, sconfigge in una partita di chatrang Tataritos e invia a Devisarm un gioco da lui inventato (il nard – attuale backgammon -), sfidando, a sua volta, il re indiano a comprenderne le regole, poiché il raja non riesce nell’intento, è costretto a pagare un tributo doppio a Cosroe I.
Busto di Wuzurgmihr Wuzurgmihr insegna gli scacchi a Cosroe I
- I PEZZI DEGLI SCACCHI IN EPOCA INDIANA E PERSIANA E I LORO MOVIMENTI. Le unità degli scacchi comprendevano:
- RAJA: che i Persiani ribattezzarono “Schah” (“Scià”), corrisponde all’odierno Re e dà il nome al gioco (“Scahah” -> scacchi). I persiani denominarono il gioco “Schatrak” (il gioco del re – “trak” significa “gioco” in lingua Persiana)
- FIRZIN (o “Ferz” in Persiano) che poi i musulmani denominarono “Visir”, corrispondente all’attuale Donna. Il “Visir”, nell’impero ottomano, è il capo dei ministri del sultano, cura l’amministrazione dell’Impero occupandosi delle finanze, degli affari stranieri, di giustizia civile e penale, e presiede al comando delle armate. Il Visir quindi è anche il “maggiore dei Generali”. I francesi lo denominarono “Fierge”, da cui “Vierge” (vergine) da cui poi la denominazione di “Donna” o “Regina”
- ELEFANTE. I Persiani chiamavano l’elefante “Pil”, da cui l’arabo “Fil” , e quindi “Al Fil”, odierno “Alfiere”. Gli arabi stilizzarono tale pezzo in quanto la religione islamica vietava di rappresentare gli esseri animati. Dell’elefante mantennero solo le zanne, evocate da due protuberanze cornute. I Cristiani videro in tali protuberanze la mitra di un vescovo (per tale motivo in Inghilterra l’alfiere è chiamato “Vescovo”), o il copricapo di un buffone (per tale motivo i Francesi chiamarono tale pezzo “Folle”)
- CAVALLO. Che rimase tale anche per Arabi ed Europei, rappresentando la cavalleria dell’esercito.
- PEDONE. Il fante, dal termine “Pijade”, fante
- CARRO DA GUERRA. Il “Carro da guerra” fu convertito dagli Arabi in “Cammello” (a indicare le truppe cammellate che formavano la “cavalleria leggera” dell’esercito, capace di muoversi in maniera estremamente rapida). Il “Cammello”, in Europa, divenne la “Torre”. I motivi della metamorfosi sono da ricondurre al fatto che la “stilizzazione del pezzo” da parte degli Arabi ricordava i merli di una torre (vedi foto pagina 10), oppure dal fatto che i Persiani denominarono tale pezzo “Rokh”, da cui “Rocca” e quindi “Torre”.
- MOVIMENTI DEI PEZZI. Erano molto diversi rispetto a quelli dei pezzi attuali, nel libro di Seghieri, pubblicato nel 1880, si legge: “Il Re, la Regina e il Pedone facevano presso a loro un sol passo; l’Alfiere due, e così parimente il Cavaliere, non potendo né l’un né l’altro percorrere in una volta più di tre case, compresavi quella donde partivano. Al solo Rocco non limitavasi il corso:”
Il pedone si muoveva di una sola casella anche a inizio partita, ma valeva la regola della “promozione del pedone”, cioè il pedone che raggiungeva l’ultima traversa era trasformato in “Firzin/Visir”, la logica era quella per la quale un soldato capace di attraversare il campo nemico meritava di essere promosso alla più alta carica.
Scacchi indo/persiani. Serie di scacchi rinvenuta a Afrasiab (Samarcanda) – fine del VI secolo -. Sono probabilmente i più antichi pezzi di scacchi mai ritrovati al mondo e comprendono: pedone, cavallo, elefante (alfiere), carro da guerra (torre). Si tratta di scacchi di epoca Indo/Persiana in quanto precedenti gli “scacchi astratti” di epoca musulmana
A B
Scacchi musulmani. Tra il 1964 e il 1971 una spedizione guidata da Oleg Grabar compì una serie di scavi archeologici a Qasr al – Hayr al – Sharqi, un castello in mezzo al deserto siriano risalente al califfo omayyade Hisham ibm al – Malik. Nel corso degli scavi fu rivenuto il reperto “A” che fu catalogato come pezzo degli scacchi – “Cammello” – l’Islam infatti vieta la raffigurazione dei soggetti animati (umani o animali) per cui il cammello stilizzato come un rettangolo con due protuberanze di diversa grandezza (come le gobbe del cammello – foto B -). Il “Cammello” divenne la “Torre” degli scacchi moderni
- LA FASE ARABO MUSULMANA
Maometto (Muhammad – il Lodato -) nasce verso il 571 a La Mecca (Arabia Saudita), in una famiglia agiata, rimasto presto orfano, fu affidato allo zio, un mercante, che portò con sé il nipote durante i lunghi viaggi d’affari.
Crescendo il ragazzo divenne un mercante molto abile, capace di guadagnare onestamente e senza inganni, tanto meritarsi il soprannome di “Al – amin”: “Colui di cui ci si può fidare”. Col passare degli anni la fama di Maometto crebbe: chiunque avesse qualcosa da depositare lo portava da lui, e chi aveva un litigio veniva a sottoporlo al suo arbitrato.
Mentre era in meditazione in una caverna del monte Hira, nel 610, gli apparve l’Arcangelo Gabriele che gli dettò alcuni versetti; Maometto recitò i versetti alle persone del suo ambiente e li trasmise ai suoi discepoli per una ventina d’anni. Il loro insieme formerà il testo del Corano (“corano” infatti significa “recitazione”).
La dottrina predicata da Maometto prende il nome di “Islam” cioè “accettazione e sottomissione alla volontà di Dio” (che è lo stesso Dio di Cristiani ed Ebrei), i seguaci dell’Islam sono “Musulmani” (“Fedeli dell’Islam”)
Alla morte di Maometto, avvenuta nel 630, le popolazioni beduine convertite all’Islam si riversarono al di fuori della penisola arabica dando inizio alla “Jihad”, la guerra santa contro gli infedeli: in breve tempo le province bizantine di Sira, Egitto e Palestina caddero sotto il controllo degli arabi. Nel 636 i successori di Maometto (i “Califfi”) diedero inizio alla campagna contro l’impero Sasanide e, dopo essersi impossessati di Ctesifonte, sconfissero definitivamente le armate Persiane a Nihavend (642), in tal modo gli scacchi passarono dal mondo Persiano a quello arabo musulmano
Carica di cavalieri arabi
L’espansione araba dal 632 al 750
- LE INNOVAZIONI SCACCHISTICHE INTRODOTTE DAGLI ARABI
Il nome del gioco cambiò in “Shatranj”, il Firzin fu sostituito dal “Visir”, e il carro da guerra fu sostituito dal “Cammello” (odierna Torre) inoltre le forme degli scacchi furono stilizzate per motivi religiosi (vedi pagina 10), per il resto il movimento dei pezzi rimase sostanzialmente lo stesso della fase persiano – indiana.
Il Califfo Harun al Rashid (766 – 808), guerriero e intellettuale, fu il promotore del primo Rinascimento Islamico, che più tardi divenne il principio ispiratore del Rinascimento europeo. Agendo in nome della diretta volontà del Profeta, Al Rashid fece della conoscenza la principale missione dell’Islam. Furono tradotti in arabo libri scritti nel corso dei secoli provenienti da tutto il mondo, comprese le opere della grande filosofia greca, nonché i trattati di medicina che divennero testi di riferimento nei primi veri ospedali islamici. La letteratura islamica rifiorì è a quel periodo che risalgono le “Mille e una notte” . Nell’832 il Califfo Al Ma’mum (figlio di Al Rashid) completò, a Baghdad, la spettacolare “Casa della Saggezza” che divenne una delle più grandi biblioteche del mondo. La chimica, l’agricoltura, la tecnologia fecero enormi progressi. I matematici applicarono la trigonometria sferica, i nuovi metodi dell’algebra e tutte le sperimentazioni scientifiche, compresi il calcolo della latitudine e della longitudine, dell’area e della circonferenza della Terra e della posizione delle stelle.
A B
A. Il Califfo Harun Al Rashid.
B. Una ambasciata di Giovanni di Cesarea (“Il Grammatico”), nell’ 829, presso Al Ma’mum (raffigurato seduto all’estrema sinistra)
Padre e figlio erano entrambi scacchisti entusiasti e chiamarono a corte scacchisti di altissimo livello. I reali non consideravano gli scacchi un semplice passatempo ma una attività collegata al fermento intellettuale che stavano suscitando nel loro impero. Gli scacchi divennero un modello di riferimento tale da giustificare una intera vita di studio: nell’840 Al Adli scrisse il libro “Kitab Ash – Shatranj” (“Il Libro degli Scacchi”) che fu il primo libro scientifico sul gioco, comprendente la storia degli scacchi, le aperture (“Tahabiyat”) e i finali (“Mansubat”). I grandi Maestri di scacchi (“Aliyat”) godevano di notevole considerazione tanto da dedicargli delle statue.
Statua di as Suli (Iran) un “aliyat” nato nell’880 in Turkmenistan
- L’ARRIVO IN EUROPA E GLI SCACCHI MODERNI
GLI SCACCHI GIUNSERO IN EUROPA IN CONSEGUENZA DELLE CONQUISTE MUSULMANE
I Musulmani conquistarono la quasi totalità della Spagna nel 713 (battaglia di Xeres de la Frontera), con l’eccezione delle Asturie in cui si ritirò Pelagio, nipote dell’ultimo re Goto.
Nell’827 i primi musulmani invasero la Sicilia, Palermo fu conquistata nell’831, Messina e Ragusa nell’843. Bari fu conquistata nell’845, nell’878 cadde Siracusa, la più importante città dell’isola. Gli arabi instaurarono in Sicilia un dominio stabile che incrementò il livello di benessere della popolazione: il sistema fiscale era meno oppressivo di quello bizantino, si diffuse la produzione di tessuti, e si svilupparono nuove colture (cotone gelso), la Sicilia divenne un nodo importante del traffico tra il mondo musulmano e l’occidente.
L’avanzata dei musulmani fu arrestata in Francia da Carlo Martello: battaglia di Tours (o di Poitiers), 832.