Grande affluenza di appassionati di sport qui a Brooklyn, a New York, sabato sera 14 giugno presso il Barcklays Center. La grande boxe é tornata di scena col mondiale versione WBO dei pesi super leggeri (63,5 Kg) tra il detentore russo “il siberiano Rocky Ruslan Provodnikov (23v, 3s) e l’imbattuto pugile di casa Chris Algieri.
Sono circondato da una quantità spropositata di supporter russi o dell’est Europa in generale e, dall’altra parte, tifosi statunitensi che cantano “USA, USA, USA …”. É un’atmosfera bellissima, un po’ surreale.
I pugni pesanti e la voglia di vincere ad ogni costo senza mai fare un passo indietro sono le qualità di Prodovnikov che, nel 2013 nel match con Bradley, ha disputato secondo gli esperti il combattimento dell’anno. Il longilineo Algieri, imbattuto in 19 incontri, ha dalla sua un’ottima carriera professionistica di kickboxer ma i pronostici dei bookmaker vedono molto remota una sua possibile vittoria. Algieri non ha mai combattuto nella boxe da dilettante, é semplicemente passato dalla kickboxing al pugilato all’età di 23 anni, é stato scelto come sfidante in vista di una prossima e lucrativa difesa del titolo da parte di Provodnikov … ma questi piani verranno scombussolati ora della fine della serata.
Michael Buffer annuncia i combattenti e nel primo round é subito una vera battaglia. I pesantissimi pugni di Prodovnikov lasciano segni sul volto dell’idolo di casa Algieri che va al tappeto per 2 volte. Sembra la fine di un incontro con verdetto scontato ma miracolosamente Chris non molla e finisce il round in piedi.
Algieri col passare dei round trova la distanza giusta e inizia a far andare le braccia con poca potenza ma con molte combinazioni di colpi.
Le gambe dell’americano fanno la differenza.ottimo uso del diritto, sempre ben chiuso in guardia con gli spostamenti laterali da kickboxer che mandano a vuoto più volte il russo. Per Provodnikov pochi colpi a segno ma che lasciano decisamente il segno e l’occhio destro tumefatto di Agieri si chiude definitivamente verso l’ottavo round.
Alla fine del decimo round si sente Freddie Roach – insignito più volte del titolo di allenatore dell’anno – all’angolo del siberiano, esortarlo a vincere per KO. La potenza contro la precisione, l’avanzare sul ring contro gli spostamenti laterali: questa é la bellezza del pugilato. Finiscono le 12 riprese con entrambi i pugili ancora in piedi; é il momento del verdetto: 112 a 114, 112 a 114 e 117 a 109 “e il nuovo campione del mondo é Chris Algieri”. Gli spettatori festeggiano l’impresa del pugile americano, che era da molti già dato per sicuro sconfitto senza neanke salire sul ring.
Il verdetto che vede i giudici dare punteggi tanto diversi é stato spiegato da alcuni come una questione di “gusto” di come si intende la boxe: preferenza alla potenza o al numero di colpi portati a segno? I verdetti sono e saranno sempre giusti o sbagliati personali o “politici”, dubbi o scandalosi … la boxe e questo.
Articolo di Andrea Galbiati
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