Veniduemila supertifosi hanno riempito l’arena del Madison Square Garden di New York per assistere dal vivo alla “notte del KO”. Il record dei due contrincanti dell’evento clou parlava chiaro: il kazako Gennady Golovkin con 33 vittorie in 33 incontri e ben 30 vittorie prima le limite e il canadese David Lemieux con 34 vittorie e 2 sconfitte ma con ben 31 incontri vinti prima del limite. Mani sicuramente pesanti per entrambi i contendenti quindi.
In palio quattro cinture dei pesi medi Kg. (72,5) in palio: l’ IBO, WBA e WBC Silver detenute dal kazako e quella IBF del campione canadese. Per la prima volta per entrambi loro c’è la diretta su HBO PPV. L’80% del Madison sostiene Golovkin. Io sono situato in una buona posizione pronto a non perdermi nemmeno un attimo di questo incontro adrenalinico. Michael Buffer annuncia la sfida e il match ha inizio: il perfetto jab della tripla G (GGG Golovkin). Questi è da subito preciso ed efficace, è lui che attacca posizionandosi al centro del ring e chiudendo ogni spazio al canadese.
Le riprese passano e Lemiux non riesce a reagire come tutti si aspetterebbero. A metà della 5 ripresa, su un affondo al corpo di Golovkin, il pugile pupillo di De La Hoya mette un ginocchio a terra e viene contato. Al comando di “boxe” si assiste a una scarica finale di colpi di Golovkin ed è il suono del gong a salvare il canadese. Incredibilmente preciso Golovkin nei suoi attacchi, potente, intelligente … grandissimo tempismo, praticamente di un altro pianeta …
Giunti al nono round Lemieux si trova in netta difficoltà bersagliato dall’avanzare a due mani di Golovkin. Fa benissimo l’arbitro a fermare il match dichiarando il kazako vincitore indiscusso.
Ora si aspetta il 21 novembre per sapere chi sarà il prossimo avversario di Gennady: nel match che si contenderanno al Mandalay Bay di Las Vegas, i due campionissimi Canelo Alvarez e Miguel Cotto, si affrontano per la vera cintura WBC. Cintura che il kazako potrà poi finalmente a strapparla, nel 2016, al vincitore del prossimo mese e, coronare il sogno che ogni pugile vorrebbe realizzare ossia essere il vero campione del mondo, unificato e indiscusso.
Articolo e fotografie di Andrea Galbiati
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