Esattamente 2 mesi e mezzo fa, precisamente il 2 giugno 2019 a Pergine Valsugana, sono iniziati i raduni della squadra nazionale di rugby; due i test-match finora giocati; uno sabato scorso, perso contro l’Irlanda per 29-10, e uno quest’oggi, vinto, contro la Russia col il punteggio di 85-15 (e tredici mete azzurre segnate e due subite). Il Comissario Tecnico dell’Italia, Conor O’Shea, domani alle ore 11, con un comunicato stampa della FIR, diramerà la lista dei 31 che voleranno in Giappone, infortuni permettendo. Ricordo che vi sono due altri test-match da giocare, entrambi contro corazzate: Inghilterra e Francia.
Oltre ai 38 giocatori presenti in questa seconda parte del raduno, i tecnici della nazionale stanno ancora monitorando le condizioni dei quattro infortunati: Marco Fuser, Cherif Traorè, Giosuè Zilocchi e Leonardo Ghiraldini, che stano facendo preparazione a parte.
Chi di questi 42 giocatori entrerà nella lista dei 31? Possiamo tentare d’indovinare chi saranno gli esclusi, pur non essendo in possesso di tutti gli elementi che sono a disposizione dello staff tecnico, basandoci quindi soprattutto sulle indicazioni che hanno fornito le due partite di test-match, considerando come sono stati impiegati i giocatori, per quanto tempo hanno giocato e tenendo conto in quale partita sono state schierati oltre al loro recente utilizzo in campo (nei club e in nazionale) dei giocatori.
Consideriamo anche che uno degli obiettivi dei tecnici italiani è anche quello di, come nelle parole del CT azzurro, “far sì che tutti i giocatori coinvolti nella preparazione estiva possano essere pronti per essere chiamati in caso di necessità“.
Partiamo dalla lista dei 42 giocatori in lizza per la convocazione, suddivisi per ruolo e con gli infortunati elencati per ultimi.
Piloni:
Simone FERRARI (Benetton Rugby), Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby Club), Tiziano PASQUALI (Benetton Rugby), Nicola QUAGLIO (Benetton Rugby), Marco RICCIONI (Benetton Rugby), Federico ZANI (Benetton Rugby);
tallonatori: Luca BIGI (Zebre Rugby Club), Oliviero FABIANI (Zebre Rugby Club), Engjel MAKELARA (Benetton Rugby);
seconde linee: Dean BUDD (Benetton Rugby), Marco LAZZARONI (Benetton Rugby), Federico RUZZA (Benetton Rugby), David SISI (Zebre Rugby Club), Alessandro ZANNI (Benetton Rugby);
terze linee:
Renato GIAMMARIOLI (Zebre Rugby Club); Giovanni LICATA (Zebre Rugby Club), Maxime MBANDA’ (Zebre Rugby Club), Sebastian NEGRI (Benetton Rugby), Sergio PARISSE (Tolone) – capitano, Jake POLLEDRI (Gloucester), Abraham STEYN (Benetton Rugby), Jimmy TUIVAITI (Zebre Rugby Club);
mediani di mischia: Callum BRALEY (Gloucester), Guglielmo PALAZZANI (Zebre Rugby Club), Tito TEBALDI (Benetton Rugby);
mediani di apertura: Tommaso ALLAN (Benetton Rugby), Carlo CANNA (Zebre Rugby Club), Ian MCKINLEY (Benetton Rugby);
centri: Tommaso BENVENUTI (Benetton Rugby), Michele CAMPAGNARO (Harlequins), Luca MORISI (Benetton Rugby), Marco ZANON (Benetton Rugby);
ali-estremi: Mattia BELLINI (Zebre Rugby Club), Giulio BISEGNI (Zebre Rugby Club), Angelo ESPOSITO (Benetton Rugby), Jayden HAYWARD (Benetton Rugby), Matteo MINOZZI (Wasps), Edoardo PADOVANI (Zebre Rugby Club);
infortunati con preparazione a parte: Marco FUSER (Benetton Rugby), Leonardo GHIRALDINI (svincolato), Cherif TRAORE’ (Benetton Rugby), Giosuè ZILOCCHI (Zebre Rugby Club).
Presumiamo che ventuno dei giocatori in campo contro la Russia saranno nella lista dei 31 convocati; infatti, quella schierata contro gli slavi, è un po’ la formazione ideale. I rimanenti due giocatori, che hanno affrontato la Russia, Riccioni e Braley, , partiti entrambi dalla panchina, hanno fatto la loro prima presenza in nazionale lo scorso sabato contro l’Irlanda. Quella odierna è stata per loro un’occasione per farsi un secondo cap internazionale, che li ripaga degli sforzi profusi da inizio giugno, e che da loro la possibilità di accumulare maggior esperienza internazionale oltre che avere la possibilità di dimostrare qualcosa in campo. Effettivamente Braley gioca in un ruolo (mediano di mischia) dove, dopo la rinuncia per infortunio di Violi, l’Italia è rimasta un po’ scoperta e deve far affidamento al quasi 32enne Tito Tebaldi. Braley pertanto ha buone possibilità di essere incluso, soprattutto in virtù di quanto mostrato questo pomeriggio contro la Russia. Riccioni, invece, gioca in un ruolo dove conta molto l’esperienza e, questo fatto, gioca a suo sfavore.
Tra gli infortunati, probabilmente l’unico che Conor O’Shea potrebbe convocare è Ghiraldini che, come dice il mio amico Niall Grossi – che ha contribuito con i suoi commenti a questo articolo – è “veramente una personalità positiva in gruppo”. Questo però potrebbe verificarsi se ci fossero possibilità concrete che il tallonatore azzurro possa tornare in gioco almeno per le due ultime partite del girone. Qualche possibilità potrebbe averla anche Fuser, ma questo vorrebbe dire che qualcun altro non è al 100%. Rimarrebbero fuori Zilocchi e Traoré.
Mbandà, che ha sofferto di alcuni infortuni recentemente, potrebbe aver fatto a sufficienza contro l’Irlanda, ma l’equilibrio tra seconde e terze linee è delicato e tutto dipende dalla posizione che terranno in campo alcuni giocatori duttili, come Zanni.
Dovrebbero non farcela ad entrare nella lista Lazzaroni e Giammarioli, seppur il secondo, ancora giovane, ha mostrato classe. Tra le ali, Minozzi, nonostante il grave infortunio che l’ha colpito e tenuto fuori per tutta la stagione, farà parte della spedizione nipponica grazie a quello che ha fatto vedere in campo in queste due partite.
I tallonatori Makelara e Fabiani potrebbero rimanere fuori, se il CT opterebbe a far giocare il pilone Zani nel ruolo di tallonatore. Contro l’Irlanda, infatti, Zani ha fatto vedere la sua buona capacità di portatore palla.
Non dovrebbero rientare anche il centro Zanon e il mediano d’apertura Mckinley. In tal caso vi sarebbero maggiori possibilità di volare in Giappone per Padovani, che offre la duttilità di giocare sia come estremo sia in mediana. Probabilmente sarà della squadra anche Hayward, soprattutto grazie alla duttilità tra i ruoli che può ricoprire: estremo, centro o anche mediano d’apertura. In una campagna lunga e con ritmo sostenuto come quello del mondiale, avere giocatori che possano ricoprire più ruoli, può offrire al tecnico maggior flessibilità.
Ad ogni modo in Giappone sarà una nazionale giovane, con soli due o tre giocatori sopra i 50 caps. Questo fa ben sperare per un exploit azzurro ai Mondiali e, anche, per il prossimo Torneo 6 Nazioni dove la nazionale dovrebbe risultare competitiva, per tutti gli 80 minuti, contro le migliori squadre dell’emisfero nord. Un eleento di cui la nostra nazionale è carente, e queste due ultimi test match lo hanno ancora una volta evidenziato, è la mancanza di un ottimo piazzatore. Dopo Diego Dominguez, che terminò la sua carriera internazionale nel febbraio 2003, l’Italia non ha più avuto un buon piazzatore.Questo è risultato un handicap rilevante, che ha tolto la possibilità di vincere alcune partite, particolarmente nel 6 Nazioni.
I 23 convocati contro la Russia (21 dei quali dovrebbero essere quasi certamente in Giappone):
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