Continuiamo con la presentazione delle squadre partecipanti al Campionato Italiano di Serie A di rugby a XIII a poche settimane dall’inizio del campionato attraverso interviste interessanti. Il XIII del Duomo si sta preparando per questa competizione nazionale e la F.I.R.L. è lieta di presentare il Club dei XIII del Duomo con il suo Presidente Riccardo Dodi.
Riccardo, chi sono i XIII del duomo, e chi è Riccardo Dodi?
“Qualche anno fa, dall’impegno di Alessandro Cuomo – oggi vicepresidente ed allenatore della squadra – e’ nato il progetto XIII del Duomo, che ambiva, e ambisce tuttora, a costruire una forte e crescente realtà di rugby a XIII a Milano, citta’ che possiede gia’ un nome importante nel mondo ovale. Dall’anno scorso, ho deciso di portare avanti, in prima persona e con molto entusiasmo questa iniziativa, perche’ credo che sul territorio milanese, siano presenti delle grosse potenzialità, e sussiste, in maniera concreta, la possibilita’ di far crescere questa squadra nel migliore dei modi. Io, sono semplicemente un appassionato di rugby a 360 gradi, come tanti altri che hanno deciso di iniziare un percorso di questo tipo in altre citta’. Mi auguro che la passione che metto in questo progetto, venga recepita sia dai giocatori che dall’ambiente milanese, in quanto personalmente ritengo il rugby league sia uno sport molto divertente e stimolante”.
Parlaci della tua esperienza da “tredicista”.
“Mi sono avvicinato al rugby a XIII, solo un anno fa; come, spesso, si dice ” vado a provare, poi vediamo come va”. Con questa premessa, ho fatto qualche stage con lo staff della nazionale a Cremona, a Brescia e a Piacenza, e devo dire che oltre ad un bel gioco, che conoscevo solo tramite video, ho trovato anche un bell’ambiente sano e stimolante. Avere vicino a casa una forte realtà come Piacenza, a meta’ strada tra dove vivo (Milano) e dove sono nato (Parma), mi ha aiutato a conoscere meglio le dinamiche ed i ritmi del league; di sicuro la disponibilita’ e la simpatia dei ragazzi che ho conosciuto, in questo ambiente, mi hanno aiutato ad essere coinvolto nel progetto Rugby League della F.I.R.L.. Da poco ho anche frequentato il corso allenatori F.I.R.L. e ritengo sia un’esperienza interessante ed utile per comprendere meglio la tecnica, la tattica e la strategia che regolano il gioco”.
Come sarà la squadra milanese di rugby a XIII quest’anno?
Stiamo lavorando per coinvolgere tanti ragazzi, soprattutto da Milano e da Monza. Ringrazio vivamente il club di Monza, per il quale gioco, che gentilmente ci ha concesso l’uso della struttura sportiva al XIII del Duomo. Le realtà rugbystiche sono tante nella zona, per questo sono convinto che le prospettive di crescita siano buone. Ora stiamo organizzando gli allenamenti per essere competitivi al calcio d’inizio del Campionato Italiano di Serie A rugby a XIII”.
Cosa vi aspettate da questo campionato e che obiettivi vi ponete?
“come dicevo prima, l’obiettivo primario e’ di far conoscere lo sport e diffondere l’interesse nella zona, coinvolgendo il maggior numero di persone. Ovviamente questo, deve tradursi in sia in un aumento dei tesserati che dall’amalgama dei giocatori, i quali devono integrarsi sia nella squadra in quanto provengono da tutto il territorio milanese. Poi si vuole lavorare a livello tattico e tecnico per aumentare la competitività della squadra. Il campionato prevede “solo” tre partite di regular season, di cui due in trasferta e una in casa, ma le squadre che andremo ad incontrare sono molto competitive ed alcuni giocatori hanno gia’ fatto esperienza di league. Questo rappresenta solo uno stimolo per lavorare meglio, in quanto il XIII del Duomo punta a qualificarsi almeno per le semifinali. Inoltre, vorremmo lavorare in modo concreto, per dare la possibilità ai nostri giocatori di giocare nelle selezioni zonali (State of Origin Seniores, State of Origin U18) e, perche’ no, alle rappresentative nazionali seniores, Under 23 e Under 18”.
Milano è la seconda città d’Italia, pensi che il rugby a XIII possa portare delle novità al panorama sportivo milanese?
“Assolutamente si’, il rugby a XIII e’ uno sport sconosciuto ai piu’, in tutta italia e che solamente da qualche anno, per l’impegno di un gruppo di appassionati sempre crescente, sta prendendo via via più piede. Milano e’ una citta’ molto viva sotto ogni punto di vista e sono convinto, che nei prossimi anni anche questo sport possa interessare e coinvolgere molti milanesi”.
Come vedi il futuro dei XIII del Duomo?
“Quando si fa un progetto si cerca sempre di pensare, talvolta ambiziosamente, a quello che si potra’ realizzare un giorno; il rischio é quello di perdere di vista quello che si deve fare nell’immediato. Ci piacerebbe partire da qualcosa di semplice, come formare un gruppo solido, il quale nei prossimi anni possa accogliere e coinvolgere sempre piu’ giocatori, tecnici ed arbitri, e perchè no toglierci qualche bella soddisfazione a livello sportivo. Questo deve essere il punto di partenza, poi si vuole iniziare ad organizzare qualche progetto più complesso, ad esempio qualche partita internazionale, qualche torneo di rugby league e l’attivita’ all’interno dei plessi scolastici. Prima di raccogliere questi frutti pensiamo a piantare il seme, il terreno e’ fertile e quindi é importante partire con il piede giusto e metterci l’entusiasmo, la passione che già sono presenti nel progetto XIII del Duomo”.
La F.I.R.L., conta molto sullo sviluppo della zona milanese, in quanto è una zona che può dare molto al rugby a XIII, cosa pensi di questa “responsabilità”?
“Piu’ che responsabilità parlerei di privilegio: poter essere, in qualche modo, il punto di riferimento per le attività’ del rugby a XIII in una zona cosi’ importante ci stimola ad impostare il lavoro nel migliore dei modi. Ovviamente per riuscirci e’ indispensabile collaborare, sia con le persone che ti stanno vicino e ti offrono disponibilita’, in primis i miei amici e soci Alessandro e Daniele, che sono più milanesi di me, che la Federazione Italiana Rugby League, che ci sta sostenendo in tutti i modi, sotto il punto di vista logistico tecnico e organizzatico. Mi auguro che col nostro impegno potremo in futuro essere soddisfatti di un duplice risultato: di aver impostato una solida realtà di rugby league sotto le guglie del duomo e di aver inserito il nome di Milano, nel panorama del rugby a XIII italiano.
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