Pacquiao vs Bradley: l’attesa rivincita.

É iniziato ormai il conto alla rovescia  per l’attesissimo incontro del mondiale WBO dei pesi welter fissato per il 12 aprile a Las Vegas, in Nevada, presso il casino MGM Grand Garden Arena. L’organizzazione, la Top Rank Promotions di  Bob Arum é riuscita a raggiungere l’accordo tanto atteso tra i due pugili Manny Pacquiao e Timothy Bradley. 

Si prospetta una grande rivincita dopo la vittoria con  il molto discusso verdetto ai punti, con decisione non unanime, che diede la vittoria al californiano di Palm Springs, Bradley. Sono passati ormai quasi due anni da quel 9 giugno 2012, quando tutto il mondo pugilistico, o quasi, si scandalizzò per la sconfitta non meritata del campione filippino Pac-Man Pacquaio. In questi 24 mesi, intercorsi da quella prima sfida sostenuta, entrambi i pugili sono risaliti sul ring in due occasioni: Pacquiao (55 (38), 5, 2) nel dicembre dello stesso anno subiva un tremendo ko dal messicano Juan Manuel Marquez nella loro ormai leggendaria 4ª sfida tra sul ring; poi un anno dopo nel novembre 2013 in Cina, a Macao, contro lo statunitense Brandos Rios, faceva capire al mondo che la sua velocita e fame di vittoria non era finita. L’imbattuto Bradley (31 vittorie di cui 12 prima del limite) dimostrava invece il suo vero valore in un match nel marzo 2013 battendo il russo Prodovnikov allenato da Freddy Roach e, riconfermandosi agli altissimi livelli nell’ottobre dello stesso anno vincendo di misura sul messicano Marquez.

La campagna pubblicitaria di questa rivincita é iniziata qui negli Stati Uniti toccando citta come Las Vegas, New York e altre, per promuovere l’evento. Nella Grande Mela i tifosi filippini sono numerosissimi e si nota un grande interesse e aspettativa per questo incontro. La conferenza stampa registra il tutto esaurito, ma io sono allinterno dell’albergo dove i due pugili alloggeranno. L’attesa della sfida sarà logorante ma la notte del 12 aprile affascinerà tutto il mondo sportivo.

Articolo di Andrea Galbiati

Fotografie e articolo di Andrea Galbiati.