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Scacchi, mente e letteratura: i risultati di un magnifico pomeriggio a Voghera.

Articolo di Giangiuseppe Pili con estensione del redattore fotografie di SPQeR

Sabato 7 ottobre si è tenuta la conferenza all’Auser di Voghera organizzata dall’ASE960 e da Volfango Rizzi. La sala era gremita di persone e nutrito il numero di relatori. Non solo si sono trattati molti temi differenti con angolature diverse, ma si è anche dato spazio a vari interventi dal pubblico.

Laura Legora, presidente dell'AUSER Voghera, porge i saluti al pubblico presente.

Laura Legora, presidente dell’AUSER Voghera, porge i saluti al pubblico presente.

L’evento si è aperto con le presentazioni ufficiali da parte della dott.ssa Laura Legora (presidente dell’Auser) e della assessora Alida Battistella (che era anche parte dei relatori della conferenza). Come delegato Provinciale dell’ASI era presente Andrea Deidda che ha salutato il pubblico e spiegato che questo è il tipo di evento che piace all’ASI, coniugare la sport con la cultura e la società civile. La platea ha ricevuto, successivamente, anche un saluto dalla incaricata dell’Ufficio Scolastico di Pavia, prof.ssa Aliria Callegari.

A seguire si sono succeduti gli otto relatori, nell’ordine: Marcello Perrone, Alida Battistella, Adolivio Capece, Carlo Alberto Cavazzoni, Alberto Ripa, Paolo Fiorelli, Giuseppe Sgrò e Giangiuseppe Pili che, contro ogni previsione, sono riusciti a stare nei tempi (gli incombenti otto minuti consentiti da Volfango) per il primo giro di interventi. Dopo ogni due interventi si lasciava spazio a domande che, val la pena di dire, erano sempre pertinenti e mai banali. Hanno anche fatto la loro comparsa due atleti di scacchipugilato, tra cui il campione italiano attuale della disciplina.

Gli otto relatori a inizio conferenza.

Gli otto relatori a inizio conferenza.

 

I saluti di Andrea Deidda, Delegato Provinciale ASI.

I saluti di Andrea Deidda, Delegato Provinciale ASI.

 

Il secondo giro di interventi è stato ancora più stringato del primo (quattro-cinque minuti a testa), ma altrettanto seguito e ben congegnato. Obiettivamente, il rischio di perdere il pubblico è sempre latente in simili serate, dove bisogna ascoltare per due o tre ore. Ma questo è stato davvero evitato: molti spettatori mi hanno comunicato personalmente il loro plauso e la sala non si è mai né svuotata né “perduta”. In questo secondo giro, le domande si sono prese alla fine.

Molto il pubblico in sala che ha seguito la conferenza.

Molto il pubblico in sala che ha seguito la conferenza.

Non penso si sarebbe potuto fare molto di più. Il ventaglio di contenuti è stato notevole, dalla matematica alla didattica, dalla letteratura alla filosofia. Tutti i relatori hanno mostrato, a mio modesto avviso, quanto la loro vita sia vissuta sulla base della passione per gli scacchi più ancora che tutto il resto. Il contenuto era soprattutto il modo in cui essi ne parlavano. Il loro coinvolgimento personale, entusiasta e positivo, si è dimostrato non solo con relazioni che dispiegavano la loro frequentazione di anni nel mondo scacchistico, ma anche con un modo molto appassionato di esprimere i loro concetti e i loro risultati. Quindi, al di là dei contenuti di estremo valore che, però, non posso riportare qui, il principale risultato della serata è la scoperta della vivacità e vitalità del mondo scacchistico attuale, sia in termini di vissuto umano, sia in termini di contenuti, frutto di esperienze anche molto diverse che hanno conseguito in vere ricerche intellettuali e personali.

Il pubblico ha seguito interessato per tutte le tre ore della conferenza.

Il pubblico ha seguito interessato (tranne due scacchisti) per tre ore di conferenza.

 

Voglio encomiare Volfango Rizzi per l’impeccabile organizzazione. Egli ha saputo curare davvero i dettagli, cosa non facile per la dimensione dell’evento. Non solo si è “preso cura” dei relatori in modo che questi sapessero sempre di poter contare su di lui (cosa non banale neppure nelle Università…), ma è stato capace di gestire un evento che comunque poteva conseguire risultati meno brillanti: il pubblico annoiato, i relatori insoddisfatti o i tremendi e temutissimi tempi morti. Niente di tutto questo. Il timing è stato eccellente e non è stato un caso. Un mio plauso personale va anche all’Auser di Voghera e alla dott. Laura Legora che è una persona disponibile e sensibile alle esigenze complessive di un simile evento. E anche il catering è stato, a mio avviso, di buon livello.

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La conferenza e’ stata partecipata.

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Diverse le domande ai relatori.

Iniziative di questo tipo sono ancora rare ma non più totalmente assenti, come ancora era il caso di qualche anno fa.IMG_2941bassa

Finalmente il mondo degli scacchi ha scoperto la società civile e viceversa. Queste serate non sono, dunque, solamente un modo per parlare di scacchi, ma sono lo strumento che noi abbiamo per congiungere e riunire le persone che dentro e fuori la scacchiera hanno capito che crediamo negli stessi valori e che li dobbiamo trasmettere in modo sano alle future generazioni. [Articolo di Giangiuseppe Pili].

Articolo di presentazione della conferenza: Scacchi, mente e letteratura… Conferenza Nazionale a Voghera.

 

Galleria fotografica:

 

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