L’Italia Under 20, allo stadio Monigo di Treviso, sconfigge l’Inghilterra Under 20 nel secondo turno del Sei Nazioni: un’impresa mai accaduta che una nazionale italiana battesse una squadra inglese nel torneo Sei Nazioni, sia esso la versione seniores, giovanile o femminile. Questi ragazzi hanno fatto la storia. Mai l’Italia del rugby aveva battuto l’Inghilterra e mai l’aveva lasciata a zero punti.
Dopo il calcio d’inizio italiano, si partiva subito arrembanti a mettere in difficoltà gli inglesi nella loro metà campo. Nei primi minuti, due grandi azioni di attacco degli azzurri non lontani dalla meta, fruttavano agli italiani solo tre punti. Questi erano i punti con cui si andava negli spogliatoi, con l’Italia che difendeva stoicamente il vantaggio e gli inglesi che, decidevano di non calciare alcune punizioni e di andare per la rimessalaterale in cerca della meta.
Grandissima la mischia ordinata azzurra che ha costantemente messo sotto pressione, anzi, ha dominato, quella inglese: alla fine, gli avanti italiani sono rimasti dentro tutti gli oltre 80 minuti: il CT Massimo Brunello non ha cambiato alcuno dei primi sei giocatori; una grande mossa. Nel secondo tempo gli inglesi cambiavano atteggiamento e decidevano di calciare tra i pali: ma colpivano in pieno il palo. Sul 6 a 0, anche l’Italia spediva un calcio piazzato sul palo.
Il sito della BBC ancora non ha scritto nemmeno un trafiletto solla storica impresa degli azzurrini: comunue i risultati delle nostre nazionali giovanili, incluso le Under 18, Under 7, Nazionale Emergenti, dal 2017 ad oggi, mostrano i progressi del movimento azzurro. Una pedina chiave di questo successo è Stephen Aboud che, dal 2016, si è occupato dell’alto livello giovanile italiano, dell’implementazione del piano relativo alle accademie giovanili e della formazione degli allenatori. Speriamo che il nuovo consiglio federale non smantelli completamente la struttura delle accademie che ha dato buonissimi risultati in questi anni: va bene renderle più vicine ai club sul territorio ma ci deve anche essere continuità con quanto di buono è stato fatto durante l’ultimo lustro.
Nelle altre due partite del Sei Nazioni Under 20, la Francia U20 è stata sconfitta in casa, per 16 a 17 dall’Irlanda: – quello irlandese è un’altro movimento che mostra un costante passaggio di forti giovani – e il Galles U20 ha sconfitto la Scozia U20 per 26 a 13, dando un po’ di speranza ai tifosi gallesi che vedono la nazionale seniores soffrire ed essere verso la fine di un ciclo generazionale. Galles e Scozia sono due partite che l’Italia Under 20 punta a vincere: più difficile sarà con gli irlandesi. Se lo scorso anno gli azzurrini hanno sconfitto i pari scozzesi per 3 a 43, con i gallesi cercano la rivincita dopo la sconfitta del giugno passato per 8 a 25.
I comunicati FIR:
… feroce nei primi 40 minuti e cinica e resiliente nella seconda frazione confeziona uno dei risultati più storici del rugby italiano, una vittoria sugli inglesi (Campioni uscenti con tanto di Grande Slam) mai avvenuta prima a livello di Sei Nazioni che ha esaltato il pubblico di Monigo e tutto il movimento italiano.
6 a 0 lo score di una partita tiratissima, giocata a ritmi elevati da entrambe le squadre, ma con un’Inghilterrra presa in contropiede da una squadra Azzurra velenosa nell’uno-contro-uno e capace di restare attaccata agli avversari quando le gambe cominciavano a girare meno per la fatica.
Primo Tempo. Kick-off e subito il primo biglietto da visita degli Azzurrini, con Lazzarin a placcare duro sulla presa alta inglese. Il XV della Rosa testa la difesa sul doppio fronte, ma la cerniera è buona e costringe al primo fallo gli ospiti, con rimessa laterale guadagnata in zona d’attacco e secondo fallo a favore nel giro di tre minuti. Al 6’ Teneggi sfrutta l’avanzamento inesorabile dei compagni calibrando un cross-kick perfetto per Pani, che però non riesce a trattenere l’ovale: la direttrice di gara torna sul vantaggio non acquisito, Teneggi è preciso ed il primo vantaggio è italiano.
Gli ospiti vanno subito a caccia di una reazione, ma la difesa attorno al breakdown è attenta e non concede spazi, provocando un turn-over che innervosisce le maglie bianche. È un’Italia feroce sull’uno-contro-uno quella che scavallato il 10’ non concede un metro nella propria metà campo agli avversari, che solo al 14’ trovano una rimessa laterale in attacco, con penalty a favore che il capitano Baxter decide di non piazzare tentando la touche vincente: la linea difensiva è però tanto ordinata quanto asfissiante, ed il piano sfuma. L’Inghilterra però se la sente proprio, ritenta lo stesso schema e trova la meta, favorita però da un’ostruzione sull’assist decisivo, correttamente rilevata dalla francese Groizeleau.
I ragazzi di Brunello si galvanizzano, e alla prima mischia chiusa si impongono nettamente costringendo la prima linea in opposizione al fallo. Il pack italiano va che è una meraviglia, al 22’ trova un altro fallo a favore da posizione molto invitante, Teneggi va sicuro sulla piazzola ma l’apertura calcola male la balistica e la palla esce di pochissimo. Monigo spinge, l’Italia risponde con una prestazione iper-aggressiva palla in mano: capitan Ferrari è ovunque e trova metri pestando sulle gambe, forzando una difesa che fatica a leggere gli attacchi avversari e che non riesce ad uscire dal proprio territorio.
Alla mezz’ora è chiaro a tutti, dentro e fuori dal campo, che per quanto visto il 3 a 0 è risultato davvero bugiardo: Brunello chiede ai suoi di tenere alti i ritmi, l’Inghilterra sfrutta una punizione trovando una penaltouche nel cuore dei 22 italiani, con difesa azzurra durissima nel contrasto ad un drive subito smorzato. Il possesso inglese è però saldo in questa fase, l’Italia va in trincea e decide di non cedere, ribaltando la situazione con un paio di interventi che scatenano l’entusiasmo del pubblico trevigiano chiudendo la frazione sul 3 a 0.
Secondo Tempo. Primo attacco inglese, l’Italia assorbe, conquista palla e trova la touche in attacco che i trequarti azzurri trasformano in una serie di percussioni fermate fallosamente, per il penalty appena fuori dai 22 che al 45’ Teneggi questa volta non sbaglia portando lo score sul 6 a 0.
La reazione inglese è furente, la linea veloce sembra trovare il gap giusto ma Mey è decisivo dopo il break e sbroglia con un placcaggio in tuffo decisivo. È però l’Inghilterra a gestire il match ora, con un possesso prolungato gestito sul perimetro stretto dalla mediana: per l’Italia scattano gli straordinari in difesa, con fallo a circa 25 metri davanti ai pali che però Lietchfield non converte stampando l’ovale sul palo di destra.
Ultimo quarto: la pressione inglese è erosiva, ma l’Italia è coraggiosa e non molla, soffrendo e riconquistando metri decisivi, con rimessa laterale trovata a dieci metri dalla meta. Lancio e presa sono impeccabili, l’Inghilterra contrasta fallosamente e Teneggi torna a cercare tre punti pareggiando però il palo preso in pieno dal collega inglese.
Lo staff inglese decide per il cambio completo della mediana, con maggiore fluidità subito trovata sui punti di collisione: per l’Italia si fa davvero dura, lo sforzo difensivo si fa sentire ma l’attitudine rimane buonissima ed il punteggio non si sblocca. Le panchine girano tutti i cambi, la tensione è al massimo con gli ospiti imbufaliti alla ricerca della meta che cambierebbe il destino della gara ed il pubblico non smette un secondo di farsi sentire.
Ultimi minuti, gli inglesi ci credono e trovano una touche sui 40 metri italiani, ma i saltatori azzurri hanno l’occhio della tigre e rubano una palla preziosissima, guadagnando un penalty che tiene i pericoli a distanza. È il momento-chiave, anche gli inglesi capiscono che il risultato sta scivolando via tra le dita e per l’Italia l’ultimo possesso è in cassaforte, prima del calcio liberatorio in tribuna che dà il via alla festa sul fischio finale.
Treviso – Un’Italia feroce nei primi 40 minuti e cinica e resiliente nella seconda frazione confeziona uno dei risultati più storici del rugby italiano, una vittoria sugli inglesi (Campioni uscenti con tanto di Grande Slam) mai avvenuta prima a livello di Sei Nazioni che ha esaltato il pubblico di Monigo e tutto il movimento italiano.6 a 0 lo score di una partita tiratissima, giocata a ritmi elevati da entrambe le squadre, ma con un’Inghilterrra presa in contropiede da una squadra Azzurra velenosa nell’uno-contro-uno e capace di restare attaccata agli avversari quando le gambe cominciavano a girare meno per la fatica.
Primo Tempo. Kick-off e subito il primo biglietto da visita degli Azzurrini, con Lazzarin a placcare duro sulla presa alta inglese. Il XV della Rosa testa la difesa sul doppio fronte, ma la cerniera è buona e costringe al primo fallo gli ospiti, con rimessa laterale guadagnata in zona d’attacco e secondo fallo a favore nel giro di tre minuti. Al 6’ Teneggi sfrutta l’avanzamento inesorabile dei compagni calibrando un cross-kick perfetto per Pani, che però non riesce a trattenere l’ovale: la direttrice di gara torna sul vantaggio non acquisito, Teneggi è preciso ed il primo vantaggio è italiano. Gli ospiti vanno subito a caccia di una reazione, ma la difesa attorno al breakdown è attenta e non concede spazi, provocando un turn-over che innervosisce le maglie bianche. È un’Italia feroce sull’uno-contro-uno quella che scavallato il 10’ non concede un metro nella propria metà campo agli avversari, che solo al 14’ trovano una rimessa laterale in attacco, con penalty a favore che il capitano Baxter decide di non piazzare tentando la touche vincente: la linea difensiva è però tanto ordinata quanto asfissiante, ed il piano sfuma. L’Inghilterra però se la sente proprio, ritenta lo stesso schema e trova la meta, favorita però da un’ostruzione sull’assist decisivo, correttamente rilevata dalla francese Groizeleau. I ragazzi di Brunello si galvanizzano, e alla prima mischia chiusa si impongono nettamente costringendo la prima linea in opposizione al fallo. Il pack italiano va che è una meraviglia, al 22’ trova un altro fallo a favore da posizione molto invitante, Teneggi va sicuro sulla piazzola ma l’apertura calcola male la balistica e la palla esce di pochissimo. Monigo spinge, l’Italia risponde con una prestazione iper-aggressiva palla in mano: capitan Ferrari è ovunque e trova metri pestando sulle gambe, forzando una difesa che fatica a leggere gli attacchi avversari e che non riesce ad uscire dal proprio territorio. Alla mezz’ora è chiaro a tutti, dentro e fuori dal campo, che per quanto visto il 3 a 0 è risultato davvero bugiardo: Brunello chiede ai suoi di tenere alti i ritmi, l’Inghilterra sfrutta una punizione trovando una penaltouche nel cuore dei 22 italiani, con difesa azzurra durissima nel contrasto ad un drive subito smorzato. Il possesso inglese è però saldo in questa fase, l’Italia va in trincea e decide di non cedere, ribaltando la situazione con un paio di interventi che scatenano l’entusiasmo del pubblico trevigiano chiudendo la frazione sul 3 a 0. Secondo Tempo. Primo attacco inglese, l’Italia assorbe, conquista palla e trova la touche in attacco che i trequarti azzurri trasformano in una serie di percussioni fermate fallosamente, per il penalty appena fuori dai 22 che al 45’ Teneggi questa volta non sbaglia portando lo score sul 6 a 0. La reazione inglese è furente, la linea veloce sembra trovare il gap giusto ma Mey è decisivo dopo il break e sbroglia con un placcaggio in tuffo decisivo. È però l’Inghilterra a gestire il match ora, con un possesso prolungato gestito sul perimetro stretto dalla mediana: per l’Italia scattano gli straordinari in difesa, con fallo a circa 25 metri davanti ai pali che però Lietchfield non converte stampando l’ovale sul palo di destra. Ultimo quarto: la pressione inglese è erosiva, ma l’Italia è coraggiosa e non molla, soffrendo e riconquistando metri decisivi, con rimessa laterale trovata a dieci metri dalla meta. Lancio e presa sono impeccabili, l’Inghilterra contrasta fallosamente e Teneggi torna a cercare tre punti pareggiando però il palo preso in pieno dal collega inglese. Lo staff inglese decide per il cambio completo della mediana, con maggiore fluidità subito trovata sui punti di collisione: per l’Italia si fa davvero dura, lo sforzo difensivo si fa sentire ma l’attitudine rimane buonissima ed il punteggio non si sblocca. Le panchine girano tutti i cambi, la tensione è al massimo con gli ospiti imbufaliti alla ricerca della meta che cambierebbe il destino della gara ed il pubblico non smette un secondo di farsi sentire. Ultimi minuti, gli inglesi ci credono e trovano una touche sui 40 metri italiani, ma i saltatori azzurri hanno l’occhio della tigre e rubano una palla preziosissima, guadagnando un penalty che tiene i pericoli a distanza. È il momento-chiave, anche gli inglesi capiscono che il risultato sta scivolando via tra le dita e per l’Italia l’ultimo possesso è in cassaforte, prima del calcio liberatorio in tribuna che dà il via alla festa sul fischio finale.
Il tabellino della partita: Treviso – Stadio Comunale di Monigo ITALIA U20 v INGHILTERRA U20 6-0 (3-0) Marcatori: PT 7’ cp Teneggi (3-0). ST 45’ cp Teneggi (6-0) Italia U20: Mey (76’ Foroncelli); Pani, Passarella, Fusari (73’ Sante), Lazzarin; Teneggi, Garbisi (76’ Tomaselli); Ferrari (c) (67’ Rubinato), Berlese (58’ Cenedese), Odiase; Andreoli, Ortombina; Genovese, Frangini, Rizzoli A disposizione: Scramoncin, Bizzotto, Berardinello, Rubinato, Cenedese, Tomaselli, Sante, Foroncelli
Cartellini: nessuno Calciatori: Teneggi (ITA) 2/3; Note: serata tersa, terreno di gioco in ottime condizioni, spettatori 2500, sold-out rispetto alla capienza massima consentita dalle normative anti-Covid. Presente in tribuna l’ex CT Azzurro Conor O’Shea. Player of the Match: Genovese (ITA).
Reazioni del dopo partita: lo spogliatoio italiano è scosso dai canti e dalle urla di una gioia repressa da tanto, troppo tempo: la vittoria sugli inglesi ha appena scritto una delle pagine più belle dello sport italiano, e stare in conferenza stampa invece di unirsi alla festa è forse la parte più dura di una partita destinata a restare davvero nella storia. Massimo Brunello, CT Italia Under 20: “Sono felicissimo, per me, per tutto lo staff, ma soprattutto per questi ragazzi, che hanno dimostrato di avere veramente le palle. Era nei nostri sogni fare un match di questo livello, un combattimento senza respiro dal primo all’ultimo minuto, con i nostri avanti al limite dell’eroismo, e tutti sempre concentrati, senza mai sbracare difensivamente nonostante i loro tentativi incessanti e la loro fisicità esasperata”. “Credo che per gli inglesi finire a zero sia qualcosa di veramente duro da digerire, hanno un gruppo di giocatori di grandissima qualità, il meglio di un movimento che dalle loro parti produce circa mezzo milione di atleti in questa fascia di età. Noi oggi abbiamo fatto qualcosa di incredibile, superandoli nell’uno-contro-uno: vedere la mia squadra lottare in questo modo mi ha esaltato, perché sapevo che i ragazzi avevano questo rugby dentro di loro, un rugby espresso solo in minima parte contro la Francia la settimana scorsa” “Siamo partiti per questo Torneo sapendo che ripetersi dopo l’anno scorso sarebbe stato difficile, avevamo messo noi l’asticella già bella alta, eppure siamo stati in grado di alzarla ancora. Treviso ci ha regalato un ambiente rugbistico vero, non solo stasera, ma durante tutta la settimana, e di questo possiiamo solo ringraziare la città e la sua gente. Se devo dedicare questa vittoria a qualcuno, la dedico al movimento italiano, perché ogni giorno c’è tanta gente che lavora molto duramente per far crescere il rugby del nostro Paese, e non è mai facile rendersene conto”. Alessandro Garbisi, mediano di mischia Italia Under 20: “Sapevamo che il 3 a 0 alla fine del primo tempo era troppo poco, sia rispetto a quello che stavamo facendo in campo, sia per mettere in sicurezza la partita. In spogliatoio ci siamo detti di stare tranquilli, tenere alto il livello in difesa e mantenere solido il nostro piano di gioco. Gli inglesi hanno giocato durissimo, fisicamente sono stati in pressione costante, ma oggi noi avevamo qualcosa in più, e alla fine è andata come doveva andare”. Giovanni Sante, apertura Italia Under 20: “Giocare a Treviso da trevigiano è stato emozionante, la spinta del pubblico è stata decisiva, la sentivamo tanto e ci ha aiutato a restare attaccati alla partita anche nei momenti più difficili. Gli ultimi minuti sono stati davvero difficili, loro attaccavano da tutte le parti e noi siamo stati bravi a non disunirci, contrastandoli sull’uno-contro-uno e mantenendo alta la concentrazione in difesa. Mi unisco alla dedica del nostro allenatore, anche per me questa è una vittoria da condividere con tutti i rugbisti italiani”. |
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