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Intervista ai “gemelli del giallo”: parla Alberto Ripa anche fondatore del Festival di Bratto.

Abbiamo intervistato, durante il Festival Scacchistico di Bratto 2015, Alberto Ripa che, assieme al suo gemello Giorgio, è recentemente salito alla ribalta avendo pubblicato i romanzi, Melodia fatale L’ultima mossa. I due fratelli hanno nel frattempo pubblicato un terzo volume intitolato Attrazione fatale.

Alberto Ripa durante l'intervista. Foto di SPQeR.

Alberto Ripa durante l’intervista. Foto di SPQeR.

L’intervista, in una versione ridotta, è dapprima stata pubblicata su uno dei bollettini del Festival di Bratto 2015 che veniva curato dal nostro intervistatore Volfango Rizzi. Durata inaspettatamente circa due ore, poiché Alberto si è prestato a discorrere di diversi temi e a raccontarci profusamente del passato, presente e progetti futuri, l’intervista viene presentata qui in versione più completa e con l’inserimento di alcune note editoriali includenti aggiornamenti.

 

Caro Alberto, prima di parlare del Vostro lavoro di scrittori, parliamo di un altro tema: so che la vostra famiglia ha qualcosa a che fare con la nascita del Festival Scacchistico Internazionale Conca della Presolana; vuoi raccontarmi la storia?

C’è una tradizione scacchistica nella nostra famiglia, il nostro nonno paterno giocava a scacchi. Ritrovammo libri del secolo XIX con suoi commenti a matita. Mio padre trasmise a noi il gioco.

Il volantino del primo Festival di Bratto. Foto di SPQeR.

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Pagina del volantino.

All’epoca non si poteva organizzare un festival scacchistico se non era organizzato da un circolo locale e, pertanto, noi milanesi del Circolo Mediolanum – circolo fondato da noi stessi per evitare gli ambienti (allora) fumosi della Società Scacchistica Milanese – tra cui c’erano soci come il Professor Marco Bonfioli, Bela Toth, Roberto Messa, Marco Ricci, Ennio e Angelo Arlandi, decidemmo di fondarne uno a Bratto.

Tra i soci fondatori ci furono nostro padre Luigi Ripa, il Dott. Felice Bianchi, il Cavalier Tommaso Iannotta padre di Roberto e Fabio Iannotta, attuali gestori dell’Hotel Milano.

Riuscimmo a coinvolgere l’associazione degli albergatori Cooraltur. C’era da pubblicizzare il neonato torneo: facemmo un bando in 4 lingue, in qualche modo reperimmo gli indirizzi di circoli scacchistici italiani ed esteri e, da maggio a luglio, spedimmo tantissimi volantini – stiamo parlando del mondo pre-internet, quello era l’unico modo per pubblicizzare il torneo. Il primo anno arrivarono almeno 150 persone. L’anno successivo ottenemmo di organizzare il Campionato Italiano di Categoria abbinato a un Open internazionale: e vi furono 330 partecipanti. Fino circa al 1985 o 1988, ora non ricordo di preciso, fummo noi gli organizzatori, poi passammo la mano.

 

Da quando, tu e tuo fratello Giorgio, vi siete dedicati allo scrivere libri?

I gemelli Giorgio e Alberto.

I gemelli Giorgio e Alberto.

Per hobby lo facciamo dal 2004, quasi come una scommessa: uscì Io uccido di Faletti e mio fratello Giorgio mi spronò a farne uno insieme.

Decidemmo di scrivere un romanzo seguendo il metodo scacchistico: non si fanno mosse a caso, non si scrivono scene a caso, tutto deve essere collegato, il dettaglio che descrivi deve ritornare più tardi … ci vuole un piano strategico. Lavorammo come chimici organici di sintesi, similmente a quando si deve sintetizzare una molecola: la retrosintesi, che negli scacchi è la retroanalisi.

Cercavamo la maggior resa: il minor numero di passaggi possibili per arrivare a descrivere la storia. Noi partiamo dall’evento finale e poi facciamo una lista degli elementi che servono. Siamo inoltre riusciti a introdurre la cultura nella giusta dose.

 

Quanto tempo vi occupa questo nuovo impegno come scrittori?

Molto tempo, ma man mano che si va avanti con gli anni si dorme meno e quindi riusciamo a comprimere tante attività nelle 24 ore della giornata. Il primo romanzo, di 500 pagine, è stato scritto in 3 anni precisi. Poi abbiamo preso la mano e ora, che scriviamo libri di circa 300 pagine, impieghiamo circa un anno per scriverlo e poi un anno per l’editing e l’uscita nei punti vendita.

 

Prima di scrivere libri, tu e tuo fratello, come passavate il tempo libero?

Da ragazzini amavamo il pallone, sono arrivato a Bratto che avevo tre anni, giocavamo a pallone da mattina a sera. A Milano, una volta iniziato a giocare a scacchi, ci dedicavamo anche al subuteo. All’università giocavamo scacchi per rilassarci, e come sport tennis o sci, qui a Bratto. Ho smesso di giocare nel 1983. Seguo gli scacchi per internet. Proprio qui a Bratto ho comprato i tre libri di Mikhail Botvinnik (nato lo stesso giorno in cui siamo nati noi: il 17 agosto) ci siamo riconosciuti nelle strategie. Io e mio fratello ci divertivamo a fare il “pensa-pensa” cercando d’indovinare le mosse di questo Campione Mondiale.

Nel 1997-98 mio fratello mi convince a giocare a golf, sport che ha molte affinità con il gioco degli scacchi. Grazie al golf ho smentito il mio professore di ginnastica al liceo classico che disse che mai avrei vinto una competizione sportiva: nel 2003 vinsi una gara di golf a Opera (giocatori di 3a categoria).RipaLibri

 

Come nascono i vostri romanzi?

Noi cerchiamo di partire da un fatto storico, dove deve arrivare l’indagine poi ci concediamo la licenza d’inventare un personaggio. Nel primo romanzo, Melodia Fatale, abbiamo creato un ispettore italo-inglese che è il protagonista dei tre libri sinora terminati. Questo primo, è un romanzo molto dinamico, in cui l’azione si svolge a Ginevra in Svizzera, nel sud Italia e poi ci si sposta ancora.

 

Quant’è stato facile o difficile trovare una casa editrice che vi pubblicasse?

Al terzo tentativo: dapprima avevo scritto a due famose case editrici senza ottenere una risposta positiva. Nel 2010 o 2011, mia madre deve fare dei controlli clinici; mentre attendo che lei abbia terminato, vado in libreria e trovo “Scacco alla Regina” di Leone Editore. Scopro quindi questa casa editrice nata a Monza nel 2009.

A novembre 2011 scrivo e propongo i due manoscritti che avevamo preparato. Nel dicembre 2012 presento a Milano il prodotto col grafene e il 7 dicembre mi chiamano da Monza: proprio un grande mese quello. A gennaio 2013 firmo il contratto con Leone Editore.

 

Quali sono i vostri programmi per il prossimo futuro?

Come chimico (gruppo Reda): la mia missione è quella d’inventare nuovi materiali. Sono nato come chimico organico. Negli ultimi due anni ho avuto la fortuna di utilizzare questa molecola “magica”, il grafene, che ho inserito nell’ultimo romanzo. Molecola nel campo delle nano dimensioni: questa singola molecola ha proprietà fisiche straordinarie, un modo per rivoluzionare i materiali (per alleggerire e per ottenere prestazioni migliori).

Come scrittore: quello di riuscire a conquistare un maggior numero di lettori pur rimanendo attaccato a una piccola casa editrice con cui crescere insieme. Siamo grati a Leone Editore per la fiducia che ci ha dato e saremo sempre grati alle persone che mostreranno fiducia in noi. A novembre il primo libro uscirà in spagnolo in Spagna [NdR: il libro è stato tradotto da Carmen Ternero ma non ancora pubblicato; dovrebbe esserlo con la casa editrice Algaida Editores].

 

I vostri primi due libri hanno, sinora, ricevuto qualche riconoscimento letterario?

ACSIpremioIl nostro primo romanzo, Melodia Fatale, ha ricevuto una menzione d’onore al Molinello 2014 (vedi video su YouTube al minuto 1h,16′). Lo stesso libro ha vinto anche un diploma d’onore a Firenze Capitale d’Europa XVI edizione (2013), una menzione d’onore al premio Il golfo di La Spezia e, un Premio Emotion al concorso letterario di Cattolica entrambi nel 2014.

[NdR] Nel frattempo il terzo romanzo, Attrazione fatale, ha ricevuto il secondo premio alla XVIII edizione del Concorso letterario Firenze Capitale d’Europa.

 

Vi piacerebbe fare una presentazione dei vostri libri in occasione dell’Open Crespi assieme all’autore Paolo Fiorelli?

Con piacere. Così potremmo presentare la nostra terza opera che uscirà in autunno.

[NdR e un nostro inviato è stato a questa presentazione che vi è stata questo dicembre e di cui pubblicheremo presto un resoconto soprattutto fotografico].

Ringraziamo Alberto Ripa per l’intervista concessaci. Auguri a lui e a suo fratello Giorgio.

 


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