In previsione del I International Chessboxing Show, il grande evento di scacchipugilato che si svolgerà in Lombardia il 24 ottobre 2015, ho avuto l’onore di intervistare il Campione Europeo dei pesi massimi Sergio Leveque. La mia intervista è rivolta anche a chi non segue il chessboxing, al fine di far conoscere non solo l’atleta ma anche l’uomo. Leveque, che non conoscevo, si è dimostrato una persona estremamente disponibile, solare e gentile, con un timbro di voce molto deciso. È molto sicuro di se e non ha paura di sfidare chiunque gli si presenti sul ring: ha la stoffa del grande campione.
Intervista di Barbara Capasso
Come nasce la sua passione per lo scacchipugilato?
A quattro anni ho cominciato a imparare il gioco degli scacchi, ho sempre osservato i miei genitori che giocavano. Per quanto riguarda il pugilato a 19-20 anni ho iniziato a praticare boxe, prima facevo judo e visto che in diversi incontri riuscivo bene, ho continuato a praticare arti marziali.
In che modo la sua famiglia la sostiene in questa carriera sportiva?
Le mie figlie sono le mie prime tifose, e mia moglie sopporta le mie assenze da casa.
Essendo Campione Europeo dei pesi massimi, pensa di poter diventare un giorno Campione Mondiale? E chi vorrebbe sfidare per il massimo titolo?
Voglio sfidare e battere l’attuale Campione del Mondo Nikolay Sazhin, atleta che sconfisse il nostro Gianluca Sirci nella finale al titolo mondiale (N.d.R.); sa che io sarei l’avversario più temuto. Lo sa lui e lo sanno gli organizzatori internazionali che hanno sempre evitato questo confronto. Se la questione andasse avanti per un fatto di merito e non solo di accordi di sponsor e di politica di federazioni, l’incontro più logico sarebbe con lui. Ma Sazhin non vuole farlo e ci sono persone della federazione internazionale che tendono a proteggerlo più del dovuto.
Perché lei sostiene che Sazhin cerca di evitarla? So che è diverso tempo che avanza questa tesi e che Lei ha anche più volte punzecchiato il campione russo attraverso Facebook …
Sazhin ha sempre affrontato chessboxer che magari erano più dotati di lui atleticamente ma più deboli scacchisticamente. Sazhin ha una forza che viene valutata tra i 1800-1900 punti elo, punti con cui si misura la forza di uno scacchista. Io ho raggiunto nella mia carriera 2150 punti, quindi sarei lo scacchista più forte qualora si trovasse ad affrontarmi; lui questo confronto lo vuole evitare perché ha sempre incentrato i suoi incontri nel difendersi sul ring e vincere facilmente a scacchi. Con me a scacchi non vincerebbe ne facilmente ne difficilmente, ma dovrebbe prendere dei rischi anche sul ring e lui questo non vuole farlo.
A proposito di chessboxer che cercano di evitarla: lei e Gianluca Sirci, siete o siete stati entrambi Campioni Europei dei pesi massimi; potreste quindi affrontarvi in un incontro spettacolare valido per il titolo italiano, ma ciò non è accaduto. Pensa sia possibile che questa sfida avvenga nel prossimo futuro?
Io e Gianluca siamo ottimi amici, ci frequentiamo e le nostre figlie sono amiche. Abbiamo affrontato questo discorso del titolo italiano ma senza riuscire a trovare un accordo. Già in passato non ho gareggiato per il titolo europeo in quanto Gianluca stesso deteneva il titolo e non mi era permesso di sfidarlo.
Noi ci siamo affrontati un centinaio di volte in allenamento e abbiamo lo stesso allenatore: il maestro Gianni Burli; siamo troppo coinvolti personalmente ed emotivamente per gareggiare in un incontro ufficiale. Ma se lei è interessata può venire in palestra a Spoleto e vederci allenare, sicuramente assisterà ad un bello spettacolo e potrà farsi un’idea di chi è il più forte.
Chi vorrebbe affrontare il 24 ottobre al I International Chessboxing Show a Boffalora sopra Ticino?
La mia prima scelta è sempre Nicolay Sazhin, ma io non mi scelgo gli avversari e non evito nessuno: chi ha le carte in regola ed è credibile come avversario io lo affronto.
Per cosa si sta allenando adesso e quali sono i suoi progetti futuri?
In questo momento mi sto allenando per l’evento del 24 ottobre. Pur avendo un lavoro e una famiglia, mi alleno due volte al giorno per curare elementi quali la condizione fisica e atletica, la parte tecnica, il pugilato e la simulazione di combattimento. Per quanto riguarda gli scacchi mi alleno a cadenze veloci su internet in partite su 2 o 3 minuti di orologio, in modo da avere sempre i riflessi pronti ed essere in grado in pochi secondi di isolare la mossa.
Per quel che riguarda la calendarizzazione degli eventi, il 24 ottobre parteciperò al primo evento internazionale in Italia di sempre, il primo con finali per il titolo Italiano ma anche con incontri per titoli internazionali. Per me ci sono al momento tre possibili avversari esteri: non ho alcun problema ad affrontare qualunque dei tre, arriverò pronto e sicuramente vincerò se ci sarà l’europeo da difendere o da conquistare il titolo mondiale.
Se il titolo mondiale non si svolgerà in Italia, a fine novembre ci sarà a Londra la manifestazione più importante della World Chess Boxing Association: se Sazhin avrà rifiutato di affrontarmi anche in quella occasione la WCBA dichiarerà il titolo mondiale vacante e mi farà gareggiare per il titolo mondiale come co-sfidante, insieme ad altro atleta. Mi vedo già con la cintura del titolo mondiale alla vita, prima della fine di novembre.
Intervista di Barbara Capasso
Una bella ed interessante intervista con Sergio Leveque, dove ci parlava del suo passato, incluso il grave incidente di cui è stato vittima, è stata pubblicata sul n. 3 di SPQeR e può essere scaricata gratuitamente qui.
Questo invece il link a una intervista dell’ottobre 2014, prima di disputare la finale al titolo europeo, dove Leveque già polemizzava con il campione siberiano: Intervista a Leveque: i film di Rocky e polemica con Nikolay Sazhin.
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