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I PROTAGONISTI – Emanuela, la madrina del chessboxing.

Come da tradizione, ad ogni evento di scacchipugilato è lei a riempire il tempo fra un incontro e l’altro. Una ballerina professionista milanese che anima il ring con la danza del ventre, quella delle spade e il “fire show”.

Intervista di Germano Longo.

Da tempo c’è una variabile fissa, ad ogni evento di scacchipugilato in Italia, che non c’entra con gli scacchi e neanche col pugilato: sono i mini-show che fanno da stacco fra un incontro e l’altro, quando il ring resta libero.

Riempirlo è il compito di Emanuela Suanno, ballerina e performer milanese diventata ormai una presenza costante di ogni appuntamento italiano di chessboxing e attesa almeno quanto gli incontri clou della serata.

Sul ring del “Play Hall” di Riccione, ancora una volta, Emanuela salirà sul ring portando di volta in volta una delle tante specialità che insegna alla “Suanno Dance”, la scuola di danza che porta il suo nome. Lei ci sarà nei due momenti di Gala: dalle ore 21 alle ore 24 del 1º novembre e dalle ore 14:30 del 2 novembre.

Danzatrice, insegnante e performer milanese, Emanuela ha iniziato giovanissima a sentire il bisogno di muoversi a ritmo: inizia con la danza classica, poi passa al moderno e a 15 anni è già animatrice sul palco di diverse discoteche milanesi. Cinque anni dopo, più o meno, arriva la sera che rimescola le carte in tavola e cambia tutto: in un noto locale marocchino di Milano la chiamano per sostituire una ballerina di danza del ventre.

È la scoperta che cambia totalmente le prospettive di Emanuela, che si appassiona alle sottili e antiche arti delle danze orientali fino a farle così proprie da riuscire ad insegnarle ad altri. In mezzo, l’esperienza della televisione in decine di show fra Rai e Mediaset in cui è ospite: da “Ballando con le stelle” a “Pomeriggio 5”, e ancora “Italia’s got talent”, “Caduta libera”, “Il cantante mascherato” e altri ancora.

Fino a qui tutto giusto?

Dire di sì. Volendo mancano ancora i titoli conquistati in carriera fra italiani, europei e mondiali. Ci tengo perché sono costati fatica, sudore e impegno, ma ho vinto tutto quello che c’era da vincere.

Dove e quando hai incontrato lo scacchipugilato?

Sono sincera: non sapevo cosa fosse. Mi è stato proposto anni fa da Volfango Rizzi, l’organizzatore, allora alla ricerca di qualcosa di spettacolare che potesse tenere alta l’attenzione del pubblico durante gli incontri più importanti della serata. Voleva una figura femminile, ma che sul ring fosse in grado di portare qualcosa di “forte” e al tempo stesso elegante. Da quel momento, sono praticamente diventata la “madrina”, lo spettacolo fisso di ogni appuntamento.

Allora prego: spiegaci cosa fai.

Per cominciare la “danza del ventre”, disciplina sviluppata nelle corti principesche mediorientali e resa celebre in tutto il mondo per i movimenti rotatori sinuosi che in origine richiamavano i culti della fertilità, ma esprimendo al tempo stesso una forte carica di vitalità e sensualità. Quindi la “danza delle spade”, versione acrobatica e coreografica derivata dalle esercitazioni militari cinesi e vietnamite, un esercizio in cui arrivo a reggere fra corpo e capo cinque spade e un coltello. E ancora il “fireshow”, l’uso delle fiamme come gli antichi giocolieri e i mangiafuoco di un tempo. Potrei andare avanti con le “ali luminose”, l’Hula Hoop di fuoco e altro ancora.

Siamo fra amici: il tuo pensiero sullo scacchipugilato.

La trovo una disciplina pazzesca e affascinante in cui è necessario dosare in modo millimetrico forza e concentrazione.

Hai mai provato?

No, e non credo lo farei mai. Certi sport di contatto si sposano male con la mia attività, in cui il viso è parte integrante dello spettacolo e i lividi vanno banditi.

A Riccione avrai di fronte un pubblico internazionale…

Sono contenta, ma non è un problema. Quello che faccio è universale, non ha bisogno di sottotitoli per essere capito.

Intervista di Germano Longo originariamente pubblicata su: chessboxingworld.com

Precedenti interviste della serie “I Protagonisti”:

I PROTAGONISTI – Volfango Rizzi, l’uomo con la valigia.

I PROTAGONISTI – Lorenzo Modena, quello che gli arbitri non dicono.

I PROTAGONISTI: Freddy Frattesi, parola di C.T.

I PROTAGONISTI – La tripla vita di Marco Muccini

Sergio Leveque, l’uomo che è nato due volte.

Matt Thomas sarà a “Riccione 2023” come commentatore ufficiale.

 


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